Anche Senza Di Te: recensione del film di Francesco Bonelli

Con Anche senza di te Francesco Bonelli analizza tutte le debolezze e le paure dell'uomo di oggi, prendendo come spunto la storia della giovane Sara

La società contemporanea è forse una delle più complicate in cui l’uomo abbia vissuto nel corso della sua esistenza. Il grande progresso tecnologico, l’evoluzione che ormai da decenni ha investito ogni ambito della vita, non possono nulla contro i problemi interiori che ogni individuo deve affrontare. Li chiamano “mali moderni” e in Anche senza di te il regista Francesco Bonelli li porta sul grande schermo, spingendo lo spettatore a riflettere sulla sua condizione.

Ma il film non si ferma qui. Il regista non si accontenta di un’analisi dell’individuo contemporaneo: il suo sguardo infatti si allarga, cercando di catturare tutte quelle problematiche sociali con le quali, volente o nolente, ognuno di noi si è scontrato almeno una volta. Ed ecco che la storia di Sara, la protagonista del film, non è altro che il filo conduttore di un ragionamento profondo, che tocca ogni ambito delle nostre vite.

Anche Senza Di Te e l’autofobia: il male oscuro del nostro secolo

Anche senza di te cinematographe

Sara (Myriam Catania) ha apparentemente una vita felice: il posto da supplente, un fidanzato che fa il medico e un matrimonio in vista.  Eppure è vittima da diverso tempo di fortissimi attacchi di panico. Si dice che spesso il nostro corpo capisca prima della nostra testa se c’è qualcosa che non va, se nella nostra vita esiste un elemento di disturbo. E probabilmente questo è il caso di Sara. La sua vita apparentemente perfetta infatti si sgretola lentamente quando il fidanzato Andrea (Matteo Branciamore) la lascia pochi mesi prima del matrimonio. Il posto da primario che il ragazzo desiderava tanto andrà infatti a un altro, un raccomandato, e lui è costretto ad accettare un’offerta di lavoro a Boston.

Sara deve quindi imparare a fare i conti con la sua autofobia, la paura di essere abbandonati e non essere amati, un disturbo molto più diffuso di quanto si pensi. In una società come quella dei nostri giorni, dove grazie alla tecnologia siamo tutti connessi l’uno con l’altro in ogni momento, la paura più grande dell’uomo è quello di rimanere solo: un vero e proprio paradosso dell’era contemporanea.

L’unico modo che Sara ha per riuscire a gestire la sua fobia è concentrarsi sul lavoro. A scuola infatti conosce Nicola (Nicolas Vaporidis), insegnante con il quale condivide il sogno di una scuola diversa, basata sull’approccio pedagogico ideato da Loris Malaguzzi. L’idea di Malaguzzi era quella di concentrarsi prima di tutto sul bambino e successivamente sulla materia da insegnare. Secondo il pedagogista è importante che nell’ambiente scolastico l’alunno impari a conoscere se stesso e le proprie emozioni, in modo da saperle gestire e poter così interagire con gli altri. Nemmeno Sara conosce ancora se stessa: non sa affrontare le difficoltà da sola, non sa gestire le proprie emozioni e paure. Solo attraverso il percorso educativo che decide di intraprendere con i suoi studenti, la donna riuscirà a superare tutti gli ostacoli che la vita le pone davanti: Sara insegnerà ai bambini cosa sono le emozioni, imparando così a sua volta a convivere con le sue sensazioni e fragilità.

Anche Senza Di Te ci dà la chiave della felicità: essere se stessi quando si sta in mezzo agli altri

Anche senza di te cinematographe

Nel percorso di crescita che Sara dovrà affrontare nel corso del film, la donna verrà aiutata da un nuovo amico, conosciuto in chat. Per reagire all’abbandono di Andrea infatti, Sara si iscrive a un sito di incontri, dove conosce Carlo (Alessio Sakara), giovane attore porno, convinto di poter fare molto di più che i soli film erotici.

È proprio grazie all’amicizia con Carlo che Sara riuscirà a capire quanto sia importante essere se stessi, soprattutto di fronte agli altri. I due infatti collaboreranno per un piccolo spettacolo che Carlo vuole rappresentare per dimostrare di essere un vero attore. Lo spettacolo non sarà un successo ma questo a Carlo non interessa: lui ama recitare, ama il teatro classico e farà sempre di tutto per esprimersi attraverso le sue passioni.

La vita della protagonista è quindi circondata da uomini e ognuno di loro dovrà fare i conti alla fine con la vera Sara: Andrea rimarrà spiazzato dalla nuova Sara, forte e decisa, non dipendente più da lui; Nicola, dopo averla stimata come collega, imparerà ad amarla, con tutte le sue paure; Carlo sarà sempre capace di darle il suo appoggio, pronto a sostenerla in qualsiasi occasione.

Anche Senza Di Te porta sul grande schermo i problemi della nostra società, con un linguaggio ironico ma tagliente

Attraverso la storia di Sara, il regista Francesco Bonelli riesce a portare avanti un’analisi profonda di molti dei problemi che affliggono la nostra società. E lo fa con un linguaggio semplice, quello della commedia, capace di far sorridere ma nello stesso tempo di colpire i punti giusti per risvegliare la coscienza.

Tanti sono i temi delicati sui quali il film pone l’accento: la scuola, il precariato, il nepotismo, la fuga di cervelli ma anche gli attacchi di panico e la depressione, cioè i cosiddetti mali moderni. Un’analisi forte che, nonostante le battute e le situazione comiche che i protagonisti si trovano a vivere, riesce ad arrivare a fondo, mettere lo spettatore di fronte la realtà, facendo dello schermo un vero e proprio specchio nel quale riconoscersi.

Il film ha un ritmo volutamente lento, proprio per lasciare allo spettatore il tempo per riflettere su quello che sta vedendo. Nonostante le tematiche affrontate siano molte, l’opera prima di Francesco Bonelli supera brillantemente una fase iniziale un po’ confusionaria, riuscendo alla fine a portare a termine un discorso per nulla semplice. Anche senza di te mostra a ognuno di noi la società e le condizioni nelle quali viviamo. Un’esperienza che sicuramente non piacerà a tutti, ma che aiuterà chiunque abbia il coraggio di viverla a riflettere.

Anche senza di te uscirà nelle sale il prossimo 8 marzo e nel cast, oltre ai tre protagonisti, troveremo Pietro De Silva, Valentina Ruggeri, Tatjana Nardone, Anna Ferruzzo, Paolo De Vita, Patrizia Loreti, Raffaele Vannoli.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.3