Biografilm 2020 – Abbas by Abbas: recensione del film di Kamy Pakdel su Abbas Attar

Mediometraggio di e su Abbas Attar (1944-2018), in conversazione con Kamy Pakdel, 'bbas by Abbas ricostruisce la vita e l'operato artistico di un grande testimone del Novecento.

Testamento reticente, ma toccante proprio in virtù della sua reticenza, di una vita spesa a fotografare, anzi a “disegnare con la luce”, Abbas by Abbas di Kamy Pakdel è un mediametraggio a quattro mani a cui il fotografo franco-iraniano Abbas Attar affida le ultime considerazioni sulla sua arte prima di andarsene. È un congedo dall’esistenza nella speranza che qualcosa di sé resti: dopo appena una settimana dalla fine delle riprese, Abbas Attar, che nel film appare già molto affaticato, muore. Da lì, dalla consapevolezza della sua dipartita imminente, la fretta che sembra avere di concludere, ma quella fretta, quella voglia di non dissipare neanche un minuto del suo tempo, è in fondo anche un tratto caratteriale. 

Abbas by Abbas: la poetica del momento sospeso

I sentimenti quando scatta, confessa, sono messi in stand-by: la dilazione emotiva serve a non ritardare l’azione perché è quella che conta nel gesto artistico. Testimone ed interprete dei principali accadimenti storici dell’ultima coda del Novecento, dalla Rivoluzione iraniana alle guerre civili europee, senza dimenticare tutti i principali sommovimenti politici o religiosi internazionali, Abbas Attar ha trovato il suo graffio stilistico nel momento sospeso: l’immagine trattiene, ma non cristallizza, non congela, quello che i soggetti facevano nell’attimo in cui vengono fotografati e che continueranno a fare non appena la foto sarà stata scattata. L’immagine blocca il suo flusso del tempo, ma l’impressione in chi guarda è che quel flusso continuerà. 

Abbas by Abbas: testamento reticente di una vicenda artistica inimitabile

Abbas by Abbas Cinematographe.it

Una delle centinaia di fotografie scattate da Abbas Attar (1944-2018), Maestro della fotografia del Novecento

Le fotografie scelte e inserite nel montaggio comunicano senza bisogno di didascalia con una forza emotiva che la parola da sola non riesce a esprimere, ed è per questo che spesso Abbas Attar ripete, con asciuttezza che potrebbe sembrare snobistica ma che è solo rifiuto della mistificazione critica o professorale, che le sue foto si spiegano da sole. Elegantissime in un bianco e nero rigoroso ma non metafisico, mai sovrastante l’umano, sono scritture di un evento irripetibile in grado di evocare l’indicibile della Storia, di quel che capita all’uomo e che sempre supera l’immaginazione dell’uomo, le sue fantasie.

“Rifiuto di definirmi in relazione a una fantasia, anche se questa è una fantasia popolare o universale come quella di Dio”, risponde al regista che gli chiede quale sia il suo rapporto con la spiritualità. Ma Dio esiste, secondo Abbas Attar, perché basta un uomo o una donna che ci crede per farlo esistere. Il punto della questione è, dunque, sempre l’umano e la sua fotografia, così preziosa come documento ma trascendente rispetto al documentarismo, è saggio di una fede umanistica, della convinzione che basti ciò che è umano per esaurire la domanda di spiritualità. 

Abbas by Abbas: nove capitoli per altrettanti temi ricorrenti nella fotografia di Abbas Attar

Abbas by Abbas Cinematographe.it

Articolato in nove capitoletti dedicati ad altrettanti snodi tematici della fotografia di Abbas Attar (violenza, fanatismo, umiliazione, dolore, caos, derisione, spiritualità, bellezza, intimità), Abbas by Abbas rende giustizia allo sguardo scettico di un grande artista della fotografia e di un grande story-teller del secolo scorso cogliendone l’identificazione profonda con la sua professione-missione e la ricchezza di un mondo interiore e di una sensibilità che risaltano e s’esaltano nella sottrazione verbale, nella parsimonia di parole, nell’oculatezza locutoria di cui Abbas Attar dà mostra. L’inanellarsi della sue fotografie, di una bellezza essenziale e mai estetizzante, commuove nel suo scorrimento più ricompilativo che celebrativo, su cui pesa la certezza dell’assenza di futuro. 

Regia - 4
Fotografia - 5
Sonoro - 4.5
Emozione - 5

4.6