Dishonored: La morte dell’Esterno – recensione per PS4 dello spin-off

Ecco la nostra recensione per PS4 di Dishonored: La morte dell'Esterno, nuovo spin-off della celebre saga videoludica creata da Arkhane Studios.

Dopo essere riusciti a dar vita ad un franchise di successo che ha ridefinito le meccaniche stealth del mondo videoludico, unendole ad un comparto narrativo eccellente, i ragazzi di Arkhane Studios sono tornati ad esplorare il mondo di Dishonored con un’espansione intiolata La Morte dell’Esterno. Saranno riusciti gli sviluppatori a conservare l’appeal originale dei due capitoli della saga e a non patire l’assenza di Emily e Corvo? Scopritelo nella nostra recensione, stilata sulla versione PS4 del titolo.

Dishonored: La morte dell’Esterno – una storia di vendetta e redenzione

La trama di questo spin-off è ambientata cronologicamente dopo gli eventi di Dishonored 2, che hanno visto l’imperatrice Emily Kaldwin reclamare il suo posto legittimo sul trono. I giocatori vestiranno i panni di Billie Lurk, un’assassina addestrata dal mentore Daud, mercenario protagonista de Il Pugnale di Dunwall, lo splendido DLC del primo capitolo della saga. Il suo compito sarà quello di ritrovare quest’ultimo ed aiutarlo a compiere una missione apparentemente impossibile: uccidere l‘Esterno, una creatura sovrannaturale, descritta come una via di mezzo tra un angelo ed un demone, nè benigna, nè maligna.

L’Esterno è stata una presenza costante nel franchise di Dishonored, responsabile di aver marchiato Daud e Corvo Attano e di avergli conferito dei poteri soprannaturali. A differenza di tutti e tre i precedenti personaggi utilizzabili, Billie Lurk non ottiene poteri dopo essere stata marchiata e questo rappresenta un fattore cruciale in relazione al nuovo set di abilità, oggetti ed equipaggiamento che caratterizza Dishonored: La morte dell’Esterno. Il gameplay è rimasto sostanzialmente immutato, combinando meccaniche stealth alla possibilità di compiere uccisioni in stile Rambo. Anche in questo frangente, dunque, il codice etico è lasciato completamente alla discrezione dei giocatori e le loro scelte avranno un impatto fondamentale sulle conseguenze di gioco.

I poteri di Billie Lurk sono soltanto quattro, ma offrono in ogni caso soluzioni innovative e divertenti in termini di gameplay. Il primo, denominato Dislocazione, permette ai giocatori di teletrasportarsi nel punto preciso in cui si trova un nemico e di raggiungere posizioni elevate e distanti. Il secondo, Preveggenza, è forse quello più tattico ed utile poichè consente ai giocatori di bloccare il tempo per alcuni secondi e di prevedere gli attacchi dei nemici. Gli ultimi due, Somiglianza e Colpo dell’Oblio, permettono rispettivamente di rubare l’identità di personaggi secondari per ingannare i nemici, e di ascoltare i sussurri dei ratti, molto utili per carpire informazioni interessanti sull’ambiente circostante.

Dishonored: La morte dell’Esterno

Dal punto di vista tecnico, Dishonored: La morte dell’Esterno ricalca quanto di buono fatto nel secondo capitolo della saga, presentando dei livelli vasti e ben ispirati che non scadono nel classico deja-vu. Nella versione da noi testata non abbiamo riscontrato alcun calo di frame rate ed anche la resa delle texture ci è parsa ottimale. Le strade di Karnaca sono ricche di segreti da scoprire e collezionabili da raccogliere, e l’aggiunta della modalità Contratti permette ai giocatori di scoprire nuove informazioni sull’interessante backstory di questa città maledetta.

Dishonored: La morte dell’Esterno è un’ottima new entry nel celebre franchise di Arkhane Studios, violenta e matura al punto giusto

I giocatori che hanno più dimestichezza con il gameplay della saga potranno completare la storia di questi spin-off in circa sei ore, mentre gli altri potrebbero impiegarci anche sette/otto. La scarsa longevità di Dishonored: La Morte dell’Esterno, però, viene soppesata dalla presenza del New Game+, modalità che consente di rigiocare la storia principale mescolando i nuovi poteri di Billie con una selezione speciale dei poteri di Emily e Corvo, direttamente dal secondo capitolo della saga.

Dishonored: La morte dell’Esterno

Tirando le somme, non possiamo far altro che consigliare Dishonored: La Morte dell’Esterno a tutti coloro che hanno familiarità con il franchise e anche ai neofiti del genere, che vogliono avvicinarsi per la prima volta ad un ottimo gioco stealth. Complice anche il prezzo budget a cui viene venduto, 29,90 euro sia in formato digitale sia retail, l’acquisto di questo spin-off diventa imprescindibile e non possiamo far altro che sperare che i ragazzi di Arkhane Studios continuino a sfornare prodotti sempre più freschi, innovativi e divertenti per il panorama videoludico.