Undone – stagione 2: recensione della serie Prime Video

Disponibile ormai da qualche giorno sulla piattaforma streaming Prime Video, la seconda stagione di Undone riprende il filo del discorso esattamente dall’apice del cliff hanger in cui avevamo lasciato la prima tornata di episodi. Alma scopre finalmente il risultato dei suoi tentativi a spasso nel tempo per evitare la morte del padre e continua, anzi incrementa i tentativi di scoprire tutto il passato che appartiene a lei e a tutta la sua famiglia. Cosí, Alma coinvolge anche la sorella nelle sue ricerche per scavare nei segreti nascosti dietro gli strani atteggiamenti della madre: viene a galla una vera e propria vita sepolta, rimossa dal presente, capace però di dare consistenza e giustificazione a uno status quo che troppo spesso aveva scaturito domande nella mente della giovane protagonista, fina dalla sua infanzia e quasi senza nemmeno rendersene conto. La seconda stagione di Undone resta quindi fedele allo stile e alla narrazione portati avanti dalla prima, pur rinnovandosi a livello narrativo e tematico, accentuando i suoi tratti più onirici e surreali.

L’insondabilità domina la seconda stagione della serie Prime Video

Lo stile estetico e fotografico resta infatti pressoché invariato, ma l’intenzione di regia e sceneggiatura è invece molto più nettamente volto verso l’universo di ciò che è insondabile. Si moltiplicano in questa direzione le sequenze immerse nel fumo, in cui i poteri delle ragazze e dei loro parenti vengono sfruttati a loro piacimento, accrescendo anche la sensazione di un quasi totale isolamento della famiglia protagonista dal resto del mondo. Se la nutrita filmografia e letteratura sui viaggi nel tempo ci ha insegnato qualcosa è proprio che niente deve essere mutato, pena un effettuo farfalla ineluttabile e di cui è impossibile prevederne gli sviluppi. In Undone si assiste invece a una sorta di sovversione di questa regola, come se le vicende familiari di Alma fossero in qualche modo totalmente svincolate dal resto del mondo, incapaci di influire in alcun modo sulle vite altrui, anche di coloro che in qualche versione della realtà aveva intrecciato la propria vita con quella di Alma.

Undone 2 si conferma una serie originale

Il risultato finale è che Undone continua a colpire per la sua originalità, soprattutto considerando il panorama del catalogo offerto dalle piattaforme streaming e da Prime Video in particolare. Se la prima stagione però aveva dalla sua parte una forza tematica innegabile dovuta proprio a una sapiente commistione di reale e surreale, nella seconda stagione questa versione di realismo magico scivola sempre più verso un universo al limite del fantastico, in cui gli appigli degli studi di scienza e fisica vengono abbandonati, a vantaggio di una dimensione di “doni” che alcune persone (tra cui ovviamente buona parte della famiglia di Alma) hanno fin dalla loro nascita. Si trasformano i tratti “difettosi” di Alma, cosí definiti da lei stessa, in poteri innati. In altre parole, restano dai giochi quelle spiegazioni più o meno credibili che avevano dimostrato capacità di sceneggiatura e di intreccio tra narrazione e realismo. Quasi lo stesso discorso potrebbe anche essere applicato ad altre produzioni del momento, prima fra tutte Russian doll, in cui si assiste esattamente allo stesso scivolamento verso una dimensione completamente diversa da quella delle annate precedenti, che erano invece ben attente a non esagerare con il fattore fantascientifico. Con i suoi otto episodi, comunque, anche la seconda stagione di Undone resta un’ottima occasione di distrazione e gradevole binge watching, con una durata delle singole puntate che non supera i 30 minuti.