The Walking Dead: World Beyond – stagione 2: recensione del pilot

The Walking Dead: World Beyond arriva su Prime Video con la seconda e ultima stagione, ma il primo episodio non convince.

Dopo l’imbarazzante prima stagione, torna The Walking Dead: World Beyond, lo spin-off della famosa serie sugli zombie. Il progetto è nato per concludersi con questo nuovo ciclo di episodi, ma in molti si sono chiesti quale fosse lo scopo della serie, la sua ragion d’essere. Le risposte non sono arrivate neanche nel finale di stagione, dopo dieci episodi ricolmi di scelte discutibili, buchi di trama e personaggi bidimensionali. Insomma, la serie non è riuscita a convincere ne critica né pubblico. Forse, portare il mondo di The Walking Dead verso il teen drama da Mtv non ha giovato al prodotto. Altro fattore non da poco è il pantano in cui è finita la serie madre negli ultimi anni. The Walking Dead ha riciclata sé stessa stagione dopo stagione, arrivando ora all’ultima decisamente affaticata.

Tutti questi elementi hanno gravato sullo spin-off adolescenziale, che non vanta una sceneggiatura fresca e intrigante. Una delle poche cose che ha giovato a The Walking Dead: World Beyond è stata forse la curiosità dei fan che si sono chiesti se nella serie sarebbe comparso Rick Grimes, iconico personaggio scomparso nella nona stagione. Di tutt’altra pasta è il primo derivato dalla saga degli zombie, Fear The Walking Dead. Tra alti e bassi questo ciclo di storie ha comunque lasciato la sua impronta. Sembra quasi che altri prodotti siano ora in grado di raccontare in modo più originale la camminata dei non morti. Un esempio è il quarto episodio della terza stagione di Doom Patrol, Undead Patrol. Detto ciò, torniamo a World Beyond, e alla seconda e ultima stagione.

The Walking Dead: World Beyond, dove eravamo rimasti?

The Walking Dead: World Beyond - Cinematographe.it

Alla fine della prima stagione di The Walking Dead: World Beyond vedevamo Hope (Alexa Mansour) unirsi volontariamente alla Civil Republic Military, un’organizzazione ben armata e dai loschi intenti. Con lei anche Huck (Annet Mahendru), che abbiamo scoperto essere la figlia del colonnello Kublek (Julia Ormond) e la mente dietro il piano per portare Hope dalla loro parte. Silas veniva a sua volta arrestato dalla CRM, e Percy ed Elton vagare senza una meta. Iris (Aliyah Royale) e Felix (Nico Tortorella) invece si ricongiungono con il ragazzo di quest’ultimo, e ritenuto scomparso. Le pedine del gioco sono tutte in formazione della scacchiera, pronte a battersi per la sopravvivenza e la verità.

Konsekans, primo episodio della final season riprende proprio da dove eravamo rimasti, concentrandosi su Hope e il suo rapporto con la CRM. La ragazza viene messa alla prova dal colonnello, così da testarne la resilienza. Viene così lasciata da sola nella città di Albany, ormai invasa dagli zombie. Iris Felix fanno la conoscenza del gruppo che ha dato ospitalità a Will, e vengono aggiornati da quest’ultimo sul destino di Omaha e Portland. L’episodio non ci racconta molto altro, e si concentra sul destino delle due protagoniste senza tante pretese; non è proprio una ripartenza coi fiocchi. The Walking Dead: World Beyond sembra proseguire senza rimorsi la strada percorsa fino ad ora. Quello che traspare è una riluttanza al nuovo, ad imparare dai propri errori. Eppure, come dice il proverbio: “Errare è umano, perseverare è diabolico”. Ci troviamo davanti ad una puntata senza verve, un episodio di transizione che potremmo trovare a metà stagione, e non al suo esordio. Ma scopriamo il perché di questa carenza narrativa.

Uno spin-off privo di nuove e accattivanti idee

The Walking Dead: World Beyond - Cinematographe.it

A The Walking Dead: World Beyond manca un’identità, una sua personale visione dell’apocalisse zombie. Fino ad ora, ciò che possiamo vedere è una copia sbiadita e deformata della saga madre. Il presupposto del “dieci anni dopo” è troppo debole, com’è debole la caratterizzazione dei personaggi, il loro background e le loro motivazioni. Tutto viene portato ad uno stato superficiale, bidimensionale. Iris, Hope, Felix e compagnia sono personaggi già visti, triti e ritriti. World Beyond è strutturato sulla stessa formula che ha paralizzato The Walking Dead per anni. Questa ci sembra una scelta curiosa, soprattutto quando crei uno spin-off, che di solito nasce dagli spunti più innovativi e interessanti di una serie.

Ambientazione, CGI, fotografia, sono tutti elementi curati nei minimi dettagli e d’effetto. Eppure, sembrano bastare a salvare The Walking Dead: World Beyond. Con un salto temporale di questa ampiezza ci saremmo aspettati un “outfit apocalittico” ben diverso da quello visto fino ad ora. Invece, anche qui, si è rimasti ancorati ad un vecchio retaggio, ad una iconografia dell’apocalisse che inizia puzzare di vecchio; ma questo non è un problema solo di The Walking Dead. Al di là di ciò che i personaggi indossano, ciò che manca è una narrazione accattivante. Inoltre, se l’impronta è quella del teen drama, ciò che viene a mancare è proprio questo: i problemi adolescenziali in salsa zombie. I protagonisti vengono subito catapultati nel mondo degli adulti, e si comportano come tali. In tal senso abbiamo un discreto sbilanciamento sull’intenzione e la riuscita. Hope e compagnia sono degli ibridi emotivi e comportamentali, e questo porta ad una scarsa fidelizzazione con i personaggi da parte di qualsiasi generazione. Questo aspetto Sex Education l’ha imparato benissimo, e ha evitato come la peste i trentenni con il corpo di ragazzini. Siamo solo al primo episodio, ma per quanto possa sembrare difficile, speriamo che The Walking Dead: World Beyond riesca ad emanciparsi completamente e così regalarci qualche momento da ricordare.

Il primo episodio di The Walking Dead: World Beyond è disponibile su Amazon Prime Video il 4 ottobre, proseguendo la programmazione settimanale.

Leggi anche: The Walking Dead 11: recensione del primo episodio dell’ultima stagione

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2

2.3