Invasion: recensione finale della serie Apple Tv con Sam Neill

Invasion si è conclusa su Apple Tv con un finale che risolleva solo leggermente una stagione sottotono. 

L’invasione aliena, una storia quasi vecchia come il cinema. Negli anni abbiamo assistito alle più disparate conquiste del pianeta Terra, dal grande classico di H. G. Wells passando per Mars Attack, Independence Day, Edge of Tomorrow e film autoriali come Arrival, Annihilation e la saga horror di John Krasinski, A Quiet Place. Questi sono solo alcuni dei titoli che hanno affrontato la minaccia dallo spazio profondo. La settima arte ha creato negli anni una formula standard per questo genere di racconto, da cui molti si discostano per abbracciare tematiche differenti. Non è esente da questo discorso anche la televisione, che quest’anno ha portato sugli schermi due serie con questa tematica: War of the Worlds con la seconda stagione e Invasion. Quest’ultima è stata ideata da Simon Kinberg, lo sceneggiatore noto per la saga sugli X-Men.

Distribuita su Apple Tv, e conclusasi il 10 dicembre, la serie si è dovuta confrontare con diversi errori di progettazione. La scrittura di Kinberg ha posto l’accento sulle emozioni umane più che sull’azione, investigando più i sentimenti dei protagonisti che la vera e propria invasione. L’alieno, l’altro da sé, è una figura quasi assente, amorfa e silente. Una macchia nera sullo schermo che si muove scattosa verso le proprie vittime. Soltanto a metà stagione entriamo in contatto con queste creature che, fino a quel momento, ci sono state volutamente nascoste. Tutto questo è stato funzionale? No, perché quella di Invasion è una mera dichiarazione di intenti, ma nei fatti non arriva laddove si era ripromessa di fare. Il potenziale era tutto lì, soprattutto in quel finale che risolleva una stagione piatta e a tratti soporifera.

Invasion e quelle emozioni che sanno tanto di artificiale

Invasion - Cinematographe.it

Invasion porta l’invasione aliena su scala globale. Negli Stati Uniti troviamo lo sceriffo John Bell Tayson (Sam Neill) e la famiglia di Aneesha Malik (Golshifteth Farahani); in Giappone l’astronauta Hinata (Rinko Kikuchi) e Mitsuki Yamato (Shioli Kutsuna); in Afghanistan Trevante Cole, interpretato da Shamier Anderson; e infine in Inghilterra i giovani Caspar Morrow (Billy Barratt) e Jamila Huston (India Brown). Ognuno di loro affronterà in modo diverso la catastrofe che si abbatte sulla Terra, confrontandosi con il proprio vissuto e le emozioni che ne emergeranno. Sul piano emotivo la sceneggiatura sembra concentrarsi sui problemi coniugali, il bullismo, il razzismo, la paternità e l’amore. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Kinberg prova ad assecondare tutti quanti, andando a toccare le più disparate tematiche, ma senza mai approfondirle con il giusto spazio.

Ciò che si osserva è un lavoro per sottrazione, dove anche gli alieni sono ridotti all’osso. Per dieci ore di visione non risalta mai quell’umanità che Invasion tenta vanamente di raccontare. Soprattutto, ciò che manca è il coinvolgimento da parte dei protagonisti, salvo qualche scena degna di nota. Kinberg si focalizza su problematiche che il genere della serie rifiuta ampiamente, o almeno in questo formato. In particolare ci riferiamo al rapporto tra Aneesha Malik e il marito. Gli episodi di concentrano sulla rottura del loro matrimonio e sul tradimento da parte di Manny. Questo sposta molto l’attenzione sul tema portante di Invasion, che è la reazione ad una crisi senza precedenti; qui siamo sul piano della telenovela. Spostandoci di qualche miglio troviamo invece un Sam Neill inserito a forza nel cast per dare spessore al prodotto, purtroppo però lo vediamo ben poco, e con lui tutti i personaggi connessi che verranno lasciati nel dimenticatoio.

Il terrore per la meraviglia

Invasion - Cinematographe.it

Per fortuna Invasion si appoggia su un’ottima fotografia, in grado di regalarci alcuni momenti ben riusciti. Sfortunatamente coprono un minutaggio davvero esiguo, e si concentrano in maggior luogo negli ultimi episodi. È quel problema di struttura narrativa di cui parlavamo prima, dove si dà molto spazio all’incipit e poco alla parte centrale del racconto. Il punto di rottura di dilata per un numero molto alto di puntate, per poi arrivare in tutta fretta ad una conclusione anticlimatica. Al decimo episodio, Invasion, è ormai scarica. Anche il finale, per quanto suggestivo e interessante, visto in un’ottica più ampia, non risolleva una stagione decisamente piatta. Questo sembra essere il tallone d’Achille di molte serie di genere, basti pensare a War of the Worlds. Che l’invasione aliena abbia fatto il suo corso e non si sappia più raccontarla? In realtà no, perché se pensiamo ad altri prodotti, come ad esempio A Quiet Place, l’intento e la riuscita coincido. Allora dove risiede il problema?

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Pensiamo possa essere una certa volontà nel ricercare la realtà a tutti i costi e l’emozione intimista. È un tranello in cui è cascato anche Denis Villeneuve con Arrival, che nel finale cerca questa via complicando un film fino a quel momento perfetto. Facendo ciò, supponiamo, si perde tutta la meraviglia per l’impossibile. La fantasia viene frenata da una volontà fin troppo realista. Invasion fa proprio questo, rifiuta in tutti i modi la fatiscenza e l’azione. Non per questo tutte le serie di genere devono essere un susseguirsi di esplosioni, navicelle spaziali e machismo tutto americano, ma di certo esiste una via di mezzo. Quindi, cosa ci rimane di Invasion? Qualche momento interessante e un finale aperto che auspica a qualcosa di più. La serie è stata infatti rinnovata per una seconda stagione, quella che andrà a esaminare tutti i punti irrisolti come il coinvolgimento di Caspar con gli alieni e l’arrivo di una nuova e terrificante minaccia. Sono molte le cose lasciate in sospeso, altre invece vengono dimenticate deliberatamente. E così, alla fine, non abbiamo una visione d’insieme che dia piena comprensione della storia. Speriamo che con la seconda stagione possa trovare una rotta più coinvolgente.

Regia - 3
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 1.5

2.4

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