Ghost in the Shell: SAC 2045 – recensione dell’anime Netflix

Motoko Kusanagi e compagni tornano per un'altra avventura seriale su Netflix.

L’universo di Ghost in the Shell si allarga e lo fa con un nuovo anime originale targato Netflix. Nato dal manga originale di Masamune Shirow, la cui espansione ha compreso serie, videogiochi e esperienze cinematografiche dall’animazione al live action (le prime due del 1995 e 2004 dirette da Mamoru Oshii, la più recente e riprodotta in carne e ossa nel 2017 con protagonista Scarlett Johansson), l‘approdo sulla piattaforma streaming vede la collaborazione tra i registi Shinji Aramaki e Kenji Kamiyama – quest’ultimo già all’opera sul precedente Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, trasmesso dal 2002 al 2003 in televisione – per Ghost in the Shell: SAC 2045, immergendo il pubblico ancora una volta nel mondo e nelle atmosfere cyber-apocalittiche della nota saga.

Siamo, come suggerito dal titolo, nel 2045 e la cosiddetta “guerra sostenibile” sta creando più danni che soluzioni alternative per il miglioramento dello stile di vita della popolazione. Le intelligenze artificiali hanno cominciato a farsi sempre più pressanti nella quotidianità umana, mettendo a rischio l’esistenza così come fino a quel momento era conosciuta, arrivati addirittura alla formazione di un gruppo di implacabili individuo ridefiniti post-umani. Ad affrontarli saranno chiamati il Maggiore Motoko Kusanagi e la sua Sezione 9, ex membri della sicurezza diventati mercenari, pronti a imbarcarsi in un conflitto destinato a cambiare le sorti della terra.

Ghost in the Shell: SAC 2045 – La guerra (in)sostenibile della serieGhost in the Shell: SAC 2045, cinematographe.it

Nell’estremo pericolo in cui riversa l’intero pianeta, dove la civiltà e la tecnologia sono completamente fuse da presentare, come il resto delle componenti del mondo, sfumature tra ciò che è bene e ciò che è male, la narrazione di Ghost in the Shell: SAC 2045 non sembra mai mostrare con preoccupazione o apprensione i danni contro cui i protagonisti devono scontrarsi. Pur nella dimensione alleggerita dell’animazione, totalmente fuori luogo da tirare in ballo in un discorso come quello su Ghost in the Shell che da sempre usa questo tipo di messinscena per raccontare di temi e problemi di comprovato spessore, quel senso di corruzione da cui la serie sembra lasciarsi trasportare non è per nulla espresso adeguatamente allo spettatore, che non trova nemmeno un motivo valido per impegnarsi a seguire l’ingarbugliato proseguo della storia.

E non è certo il partire da un punto iniziale arrivando poi all’estremo opposto sul finale a sconcertare la visione del pubblico, indice che, in altri casi, avrebbe denotato un’interessante forma di dilatazione della serie. Si tratta, piuttosto, dell’apparente voglia di rendere complicata e costantemente più dilatata la questione che, in verità, sembrerebbe poi essere il cuore di tutto Ghost in the Shell: SAC 2045, arrivando estremamente in ritardo con un preambolo lungo più della metà delle puntate, giungendo all’ultima con un cliffhanger di cui, sinceramente, nessuno ne avrebbe sentito il bisogno. Questo perché se già è discutibile il riuscire a concentrasi con attenzione sui dodici episodi che vanno componendo la serie – per quanto ognuno dalla breve durata di soli venti-venticinque minuti -, ancora di più è il credere che si avrà la pazienza e la voglia di proseguire con una trama che sembra non avere né capo, né coda, tenendo addirittura aperta la sua chiusura, rendendo definitivamente inutile l’essersi approcciati alla sua presenza.

Ghost in the Shell: SAC 2045 – In un mondo collegato dove tutto è sconnessoGhost in the Shell: SAC 2045, cinematographe.it

Storia di ribellione dove la ribellione è l’ultima ad apparire, vivere la serie di Aramaki e Kamiyama è come vedere attuata la parte di un piano molto più grande, una missione esplorata, però, in un piccolo frangente, che non raggiunge mai il proprio scopo, facendo dunque sovvertire non tanto l’anima dei rivoltosi contro cui la squadra speciale del Maggiore Kusanagi deve scagliarsi, ma gli spettatori confusi e annoiati dal suo svolgimento.

In un mondo tutto collegato come quello in cui riversa Ghost in the Shell: SAC 2045, è l’essere sconnessi dei personaggi, degli eventi e delle situazioni a decretare la cifra stilistica della serie Netflix, dove nemmeno l’elemento cyberpunk contribuisce ad aiutare, ma rimane da sfondo per una lotta al potere senza mai realmente nessuno a detenerlo.

Ghost in the Shell: SAC 2045 è disponibile su Netflix dal 23 aprile 2020.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 1.5
Sonoro - 2
Emozione - 1.5

1.6

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