Élite – stagione 2: recensione dei primi due episodi della serie Netflix

La recensione dei primi due episodi della seconda stagione di Élite, la serie originale Netflix ideata da Carlos Montero e Darío Madrona.

Élite torna su Netflix il 6 settembre 2019 con gli 8 episodi della seconda stagione a neanche un anno di distanza dalla pubblicazione della prima, sintomo della grande risposta di pubblico ottenuta fin da subito dalla serie spagnola ideata da Carlos Montero e Darío Madrona. Il cast di ragazzi è confermato in blocco: Itzan Escamilla, Miguel Bernardeau, Álvaro Rico, Aron Piper, Mina El Hammani, Ester Expósito, Danna Paola e Omar Ayuso; a loro si aggiungono i volti nuovi di Claudia Salas, Georgina Amorós e Jorge Lopez. Infine, da La Casa di Carta, tornano per la seconda volta Miguel Herrán e Jaime Lorente.

Élite: la trama della seconda stagione

Élite - stagione 2,cinematographe.it

La morte di Marina è una ferita apertissima. Dopo l’arresto di Nano, il clima nella classe è più teso che mai: tra chi non riesce a perdonare che la famiglia di Samu sia entrata nella vita della sorella, chi deve fare i conti con la propria coscienza, chi non si rassegna a cercare la verità e chi, la verità, non vuole proprio farla emergere.

In questo scenario esplosivo arrivano tre nuovi studenti a Las Encinas, ognuno con una storia travagliata e con un segreto da proteggere. La scacchiera ha ora un assetto completamente ricostituito e i ranghi sono serrati, chi rimane nel mezzo dei due schieramenti rischia di trovarsi vittima del furore della battaglia. In palio stavolta non c’è solo la verità dietro la drammatica sorte di Marina, ma anche la risoluzione di un caso di persona scomparsa.

Élite – stagione 2: i ragazzi di Las Encinas sono tornati

Élite - stagione 2, cinematographe.it

Élite è tornato, confermando tutto quanto di buono fatto vedere nella prima stagione in termini di intreccio e di scrittura dei personaggi. Gli attori dimostrano di essere più o meno tutti maturati nelle interpretazioni dei loro ruoli e quegli ingredienti narrativi che hanno reso la serie spagnola uno show tv da binge watching sono stati non solo confermati, ma anche migliorati. Soprattutto grazie all’introduzione di nuovi personaggi e all’ottimo proseguo delle storyline di quelli vecchi.

Il budget sembra notevolmente aumentato, il che porta la regia a sperimentare di più, senza però perdere il filone classico della serie, così come la fotografia, che cerca di evolversi durante le scene in nuove location. La serie diventa quindi più americana nella messa in scena, abbandonando quel clima da soap in cui a volte finiva la resa di alcuni episodi della prima stagione.

Tralasciando che la morte di Marina sarebbe stato ovviamente il punto da cui ripartire e nonostante il leitmotiv della serie rimanga simile a quello della prima parte (la storia si apre con un caso di persona scomparsa e con delle nuove indagini che coinvolgono i ragazzi), l’atmosfera e gli intrecci che rimandano al classico teen drama non sembrano stanziare su elementi vecchi, ma vanno avanti, dando nuova linfa alle tematiche della prima stagione.

Il prodotto dopotutto deve mantenere il suo format, non avrebbe senso uno snaturamento radicale e a un cambio di rotta negli argomenti affrontati. Dunque, la risposta alla domanda: “il Tredici spagnolo ha ancora senso di esistere?” è “Si… Per ora”.

Staremo a vedere cosa accadrà.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.3

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