Contigo Capitán: recensione della serie sul calciatore Paolo Guerrero

La serie che racconta la battaglia legale del capitano del Perù arriva su Netflix: la lunga lotta di Paolo Guerrero

Il colosso dello streaming Netflix amplia i suoi orizzonti di produzione arrivando a comprendere i vasti territori del Sud America. Ecco dunque che, dal 5 ottobre 2022, sono disponibili sulla piattaforma i sei episodi di Contigo Capitán, serie peruviana di una sola stagione che narra le vicissitudini affrontate dal calciatore José Paolo Guerrero Gonzales, pronto a guidare la nazionale del Perù ai Mondiali di Russia 2018 prima di essere bloccato – ingiustamente – dall’Agenzia mondiale dell’antidoping.

Contigo Capitán recensione cinematographe.it

La storia, vera, è di quelle che ha tenuto con il fiato sospeso un Paese intero, speranzoso di poter esultare per la propria squadra che, dopo 36 anni, tornava finalmente a correre sui campi del calcio internazionale. Paolo Guerrero – interpretato da Nico Ponce – è tra i migliori giocatori di sempre dell’America del Sud, capitano osannato della nazionale di calcio del suo Perù. Qualche mese prima dell’inizio dei Mondiali 2018, però, Guerrero viene trovato positivo a un test antidroga: secondo le analisi delle urine, lo sportivo avrebbe fatto uso di cocaina poco prima di un’importante competizione contro l’Argentina. Accusa inconcepibile per Guerrero, che si professa da subito innocente iniziando così una estenuante battaglia legale per dimostrarlo e arrivando a trasformare, alla fine, i protocolli antidoping mondiali.

Contigo Capitán: in una figura la cultura e la passione del Perù

Contigo Capitán

Contigo Capitán segue da vicino lo sportivo durante i mesi trascorsi tra tribunali, studi di avvocati, interviste radiotelevisive e riunioni con il suo team. Mesi in cui l’umore del calciatore ha avuto alti e bassi, in un moto altalenante direttamente proporzionale all’appoggio ricevuto da dirigenti sportivi e tifosi. Guerrero ha lottato fino alla fine non solo per poter giocare ai Mondiali, ma anche per veder riabilitato il suo nome, in un susseguirsi di battaglie che hanno spesso lasciato contrariati anche familiari e amici più fedeli.

Se c’è una cosa che emerge con chiarezza da Contigo Capitán è l’attaccamento che un Paese intero ha mostrato nei confronti di un’unica persona, un simbolo di rinascita più che un semplice giocatore. Di questo affetto – che sfocia quasi in un’agiografia – si fanno portavoce i registi Javier Fuentes-León e Daniel Vega Vidal, che proiettano nella figura interpretata da Nico Ponce, e nell’intera vicenda affrontata da Paolo Guerrero, secoli di cultura e di passione peruviana. La stessa passione che viene espressa da personaggi secondari, come i fedelissimi tifosi della nazionale, o come la madre di Guerrero, che alterna interviste al vetriolo a radio e tv a gesti scaramantici e di antico folklore.

Contigo Capitán: una serie senza respiro internazionale

Contigo Capitán

Elementi, questi, che contribuiscono ad allontanare ancora di più la serie dall’essere un prodotto dal respiro globale. Già la tematica scelta è di quelle che può attrarre un target preciso e limitato di spettatori – non solo tifosi di calcio, ma appassionati di calcio internazionale – ma anche la decisione di fare di questa vicenda biografica una serie non gioca a suo favore: forse sarebbe bastato un film da 90 minuti per affrontare esaustivamente le vicissitudini affrontate da Guerrero, rinunciando magari a lunghe sequenze di discussioni su cavilli legali, entrate e uscite dai tribunali e dialoghi incentrati principalmente sulle medesime dinamiche.

Contigo Capitán è una serie che vorrebbe far sfoggio di momenti di suspense e situazioni avvincenti che però, alla fine, risultano assenti, o almeno lo sono per coloro che non possono percepire il valore nazionale di una figura come quella di Paolo Guerrero.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.7

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