American Horror Stories: recensione dello spin-off di Ryan Murphy e Brad Falchuk

Ryan Murphy ci racconta 7 storie dell'orrore tra temi contemporanei e leggende.

Per i più impazienti di veder tornare sugli scherzi i mostri e l’umanità varia dell’universo creato da Ryan Murphy e compagni, ecco che American Horror Stories arriva disponibile in Italia all’8 settembre su Disney+. Otto episodi pronti a far tremare di inquietudine e disagio gli spettatori sono costruiti appositamente per strizzare l’occhiolino ai fan più accaniti e attirarne di nuovi: se da un lato infatti l’atmosfera e gli ambienti in cui si muovono i personaggi (alcuni sono anche volti conosciuti della serie “madre”) sono quelli conosciuti al pubblico, dall’altro lato le storie sono autoconclusive (a eccezione dei primi due episodi) e possono contare su una durata inferiore ai 40 minuti per agevolare anche le visioni più distratte. Con le nuove avventure di questa serie si torna sui luoghi preferiti di American Horror Story, dalla Murder House agli ospedali psichiatrici, ritrovando come di consueto assassini senza scrupoli, visioni e comunicazioni con l’altro mondo e antiche leggende pericolose per chiunque le evochi.

American Horror Stories: 7 storie brevi tra antiche leggende e temi contemporanei

American Horror Stories - Cinematographe.it

American Horror Stories è sicuramente una di quelle operazioni dalla dubbia natura, che fanno felici i fan ma che mostrano anche il fianco a critiche facili, primo fra tutti il quesito di perché gli sceneggiatori abbiano prodotto sette storie brevi anziché un unico universo articolato come quello a cui ci avevano abituato. Banali critiche a parte, la produzione ha già rinnovato la serie per una seconda stagione, certi quindi del successo del risultato seriale. Tra gli interpreti, come accennato, troviamo alcuni volti già conosciuti come Billie Lord, Naomi Grossman e Cody Fern, oltre a nuovi arrivi come Kaia Gerber e Danny Trejo. Le storie interpretate dai personaggi prendono in esame vari aspetti, dalla sessualità alle diverse concezioni di “famiglia”, da antiche leggende al discutibile utilizzo dei social media; il mondo contemporaneo viene preso in esame da diversi punti di vista, pur astenendosi da reali prese di posizione e giudizi nei confronti dei personaggi, tra cui diventa sempre più complicato discernere tra i buoni e i cattivi. In questo senso sono i protagonisti stessi a costituire le colonne portanti della serie, arricchendo i brevi racconti presentati con una serie di sfaccettature e prospettive che altrimenti non emergerebbero in maniera soddisfacente dalle immagini.

American Horror Stories: un viaggio citazionistico nell’horror seriale e anche cinematografico

American Horror Stories - Cinematographe.it

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American Horror Stories è anche l’occasione per i suoi creatori di strizzare un occhio alle loro ispirazioni e di divertirsi con riferimenti cinematografici importanti: così la sigla di ogni episodio diventa una variazione sul tema di quella della serie principale e non è nemmeno insignificante che la serie (e i primi due episodi) si apra con il celeberrimo fischio dell’infermiera di tarantiniana origine. Lungi dal potersi definire come una produzione minore, American Horror Stories si gode la possibilità di prendersi un po’ meno sul serio, allontanandosi da quella mania di glamour e multiverso che ammanta le ultime stagioni della serie. Se da un lato la brevità dei racconti permette libertà finora inespresse, dall’altro lato rischiano di diventare un pretesto per sfruttare un brand ormai ben definito e noto. In altre parole, American Horror Stories è esattamente come ve lo aspettate: non si spinge un centimetro oltre le aspettative, ma nemmeno le tradisce, sicuramente fornisce spunti divertenti e trovate interessanti proprio per il loro essere fine a se stesse. Così un massacro  di Natale diventa un’occasione per esplorare nuove morti violente e divertirsi con le immagini e l’idea di meta-racconto, proprio come Tarantino potrebbe forse apprezzare.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 5
Emozione - 3

3.7