Alma: recensione della serie teen paranormale Netflix

La recensione della serie spagnola creata da Sergio G. Sanchez che mescola teen-drama e paranormale con risultati altalenanti. Su Netflix dal 19 agosto 2022.

La serialità spagnola ha dimostrato in questi ultimi anni di potersi confrontare con i generi più disparati, vuoi per la capacità di adattarsi, vuoi per il talento indiscusso dei suoi esponenti che sta dando i suoi frutti grazie alla crescita esponenziale delle produzioni locali e della grande fiducia che in particolare le piattaforme stanno riversando in loro. In questa esplorazione del ventaglio dei generi, la Spagna ha potuto di recente avventurarsi su un sentiero ancora poco battuto dal piccolo schermo iberico, ossia il paranormale. E lo ha fatto con uno show in nove episodi da 45 minuti circa cadauno dal titolo Alma, rilasciato da Netflix il 19 agosto 2022. A crearlo il regista di Marrowbone e sceneggiatore di The Orphanage e The Impossible, Sergio G. Sanchez, che l’ha anche diretto a quattro mani con il connazionale Kike Maíllo.

In Alma malefiche creature trasformano il presente di innocenti liceali in una lotta continua per la sopravvivenza

Alma cinematographe.it

Alma, oltre ad essere il nome di battesimo della serie, è anche quello della sua protagonista, una  liceale che al termine di una gita in una baita sperduta tra i monti rimane coinvolta in un incidente al  quale sopravvivono pochissimi compagni che come lei viaggiavano a bordo di un pullman precipitato in una scarpata a causa della nebbia. Al suo risveglio, oltre a una vistosa benda sull’occhio, la ragazza non ricorda più nulla del passato e mentre cerca di recuperare i suoi ricordi, Bruno che vive con il fratello e il nonno malato nella baita sede della gita scolastica, inizia a cercare Martin con cui aveva avuto un flirt e che risulta disperso. La cosa più sorprendente è che gli strani racconti del nonno, legati a un’antica mitologia, sembrano esser diventati reali. Da quel momento malefiche creature iniziano a dare loro la caccia, trasformando il presente in una lotta continua per la sopravvivenza.

Alma è un teen-drama vestito di paranormale in cui le due componenti si riversano l’uno nell’altro ma senza amalgamarsi alla perfezione

Alma cinematographe.it

In Alma, Sanchez ha potuto dunque affrontare temi a lui cari come il percorso dall’infanzia alla maturità, lo spazio emotivo in cui fantasia e realtà si fondono insieme, la soglia tra la vita e la morte. Con e attraverso di essi, la serie prende forma e sostanza narrativa e drammaturgica, presentandosi al pubblico di turno come un teen-drama vestito di paranormale in cui le due componenti, con rispettivi elementi fondanti, si riversano l’uno nell’altro. Un mix che però a conti fatti funziona solo a fasi alterne. In effetti a mancare è un equilibrio tra le due parti chiamate in causa che permetta a queste di coesistere al 100%. Tra l’aspetto più romantico/adolescenziale e quello mistico/fantasy c’è infatti un problema di incompatibilità, che non consente a queste di fondersi e scorrere all’unisono. Ecco allora che prese separatamente funzionano molto meglio, con  il racconto di formazione e i suoi temi annessi (ricerca della propria identità, conflitto generazionale, amore, amicizia e legami biologici) che si trasformano in un buon viatico per entrare in contatto ed esplorare da vicino i sentimenti di Alma e degli altri personaggi coinvolti. Peccato solo per alcune argomentazioni delicate come ad esempio le violenze domestiche che non vengono trattate nella giusta misura.

Tra presenze ectoplasmatiche, ombre malefiche, trasmigrazioni, reincarnazioni, leggende e antiche profezie, Alma riesce a catturare l’attenzione degli appassionati di paranormale

Alma cinematographe.it

Anche la componente paranormale, se presa singolarmente offre dei guizzi molto interessanti come quelli che vanno in scena dal quarto episodio in poi, con la ricostruzione dell’incidente del bus mostrata nel settimo atto che vede le ombre impossessarsi dei corpi delle vittime dell’incidente. Tra presenze ectoplasmatiche, ombre malefiche, trasmigrazioni, reincarnazioni, leggende e antiche profezie, Alma riesce a catturare l’attenzione degli appassionati del genere in questione, che nella serie troveranno elementi di pregio e altrettanti sui quali si poteva lavorare un po’ di più come accaduto precedentemente in un prodotto analogo come Curon. Uno sforzo che avrebbe garantito allo show una presa narrativa e un impatto visivo maggiori. Vedremo se in un’ipotetica seconda stagione, della quale ancora non sono giunte notizie, si lavorerà in questa direzione, cercando di apportare migliorie dal punto di vista di una maggiore commistione tra i due filoni portanti e del ritmo. Quest’ultimo è spesso troppo dilatato e nel suo procedere cadenzato rischia in più di un’occasione di allontanare il fruitore dal racconto. Capitolo a parte per le performance attoriali, tutte convincenti, a cominciare da quella della giovane promessa Mireia Oriol nei panni di Alma.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8

Tags: Netflix