Ahsoka: la recensione del finale di stagione della serie Disney+

Con l'ottavo e ultimo episodio, la nuova serie di Star Wars assume una sua fisionomia e apre nuove strade

Ahsoka è una serie dell’universo di Star Wars, disponibile su Disney+ dal 23 agosto 2023 e adesso giunta al finale di stagione.
Ideata a Jon Favreau e Dave Filoni e prodotta da Lucasfilm, è la quinta serie live action ambientata nell’universo di Guerre Stellari, nonché spin-off della prima, The Mandalorian (le altre sono The Book of Boba Feet, Andor, Obi Wan Kenobi) e sequel della serie animata Star Wars Rebel.
Le vicende si svolgono dopo quelle narrate nella terza stagione di The Mandalorian e la protagonista è Ahsoka Tano.

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Il personaggio nasce nel 2008, nel film di animazione Star Wars: The Clone Wars, per poi tornare nella serie televisiva omonima, in Tales Fo The Jedi e in star Wars Rebels, per poi apparire per la prima volta in un live action in The Mandalorian e nel successivo The Book Of Boba Feet.
Ahsoka è però il compimento di una visione: più precisamente, la visione di Dave Filoni. Ma andiamo con ordine!

In una Galassia lontana lontana…

Il franchise di Star Wars è cresciuto a dismisura rispetto al “piccolo” film del 1977, che George Lucas girò sperando un giorno di poter realizzare gli altri capitoli che aveva già in mente.
L’opera è stata inaspettatamente come la deflagrazione di un big bang: da allora film, serie animate, libri, fumetti, fino al merchandising più capillare, si sono evoluti e il brand è cresciuto a dismisura, a volte (e forse ovviamente) in maniera incontrollata.

Non è un mistero per nessuno che, dopo la trilogia originale (Star Wars, L’Impero Colpisce Ancora, Il Ritorno dello Jedi), i film successivi non siano riusciti ad accontentare contemporaneamente pubblico e critica, anzi molto spesso scontentando sia l’uno che l’altro – per non parlare del fandom, in crescente contrasto con i registi che hanno preso il posto di Lucas… e con Lucas stesso.
Specialmente l’ultima trilogia, quella firmata da J. J. Abrams (e cioè i capitoli VII, VIII e IX Il Risveglio della Forza, Gli Ultimi Jedi, L’Ascesa di Skywalker), aveva cercato di strizzare l’occhio alla maggioranza citando anche nella struttura narrativa le pellicole originarie, con il risultato però di non riuscire ad essere né originali né citazionisti.

In quello che allora sembrava essere un tunnel senza uscita, la luce è stata la serializzazione televisiva sulla piattaforma Disney Plus: se già gli show animati avevano mostrato una certa vitalità, solo The Mandalorian però nel 2019 ha centrato il bersaglio, riprendendo in pieno la filosofia e la felice vena creatrice narrativa e aprendo nuovi scenari.
Anche questa però si è mostrata una strada non facile: le cose successive (The Book of Boba Feet e Obi Wan) sono stati un maldestro tentativo di percorrere il sentiero mostrato dalla serie creata da Filoni.
Andor, lo show successivo uscito nel 2022, ha ripreso la giusta ispirazione: confermata oggi con Ahsoka.

Ahsoka: cosa pensiamo sulla serie Disney+?

Si diceva sopra come Ahsoka sia la realizzazione di una visione, quella di Dave Filoni. Proprio colui che aveva iniziato con i cartoni animati (i citati Rebels e The Clone Wars) che non erano certo dei capolavori: ma che lui col tempo ha saputo rendere affascinanti proprio attraverso la sua ferrea volontà ispiratrice. Con il passaggio dall’animazione al live action, Filoni ha saputo allora dare alle sue creazioni quel quid in più che le rende vive, vivide e tridimensionali: i personaggi hanno preso vita nel modo migliore, proseguendo la loro storia come se niente fosse, ma proprio perché Filoni vede l’universo di Lucas come un unicum senza distinzioni tra medium, trilogie e spin-off. Ognuno con la dignità propria.

In un certo senso, il suo entusiasmo contagioso è l’essenza stessa di Hollywood e della conseguente macchina dei sogni che porta e deve portare ad un unico obiettivo: sospendere la nostra incredulità.

La cosa più evidente, una volta conclusa la visione degli otto episodi della stagione di Ahsoka, è che finalmente gli orizzonti narrativi e fisici si sono aperti, sono stati travolti e felicemente abbattuti.
La nuova galassia, il Prescelto, il Mondo tra i Mondi, gli dei di Mortis, il Principio di tutto, le streghe di Dathomir; e ancora, personaggi vecchi e nuovi che ritrovano slancio e passione, d Baylan a Thrawn alla stessa Ahsoka, fino addirittura ad un Anakin finalmente usato indipendentemente dalla maschera in modo attivo e efficace.
Ahsoka ha allargato i confini della mitologia, le ha dato nuovo sviluppo e direzione, ma soprattutto ha cambiato ritmo: gli episodi non hanno paura di prendersi il loro tempo, di rallentare quando ce n’è bisogno, ma in questo modo regalano una maestosità inaspettata ma meravigliosa ai personaggi in scena e ai passaggi narrativi.

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Specialmente dal punto di vista visuale, Ahsoka è forse la prima serie che resta nel canone, rispetta la tradizione ma trova il coraggio di inventarsi qualcosa di veramente nuovo e moderno che però non sbraca nella pomposità o nel vuoto pneumatico di alcune trovate che lasciano il tempo che trovano. 
Il bosco rosso, il viaggio intergalattico nelle fauci delle balene spaziali, la scogliera stellare: sono tutti luoghi nuovi, densi di inquietudine e di emozioni, che danno nuove luci alla storia e nuove prospettive alla struttura complessiva.

Ahsoka: valutazione e conclusione

In conclusione, Ahsoka è l’unica, vera serie del franchise che si apre al futuro senza dimenticare il passato, che anzi rivive nei personaggi, nei look, nella messa in scena, ma si contamina in maniera intelligente e finalmente, realmente adulta con nuove suggestioni.
Unico problema, la cronologia. Se George Lucas aveva dato importanza capitale alla continuità, addirittura incorporando nel titolo di ogni film la numerazione delle storie come per fornire al pubblico una scia luminosa per seguire il percorso in maniera temporalmente esatta; la nuova ondata di film, serial e serie animate vanno avanti e si passano il testimone uno con l’altro senza soluzione di continuità, senza incastrarsi strettamente l’un l’altro, come se neanche se ne preoccupassero.

E se questo slegamento dalla continuity può far bene all’ispirazione, dall’altro rischia di far saltare una costruzione perfetta frutto di decenni di storie.
Non si sa come e dove continueranno le storie rimaste inevitabilmente aperte: una seconda stagione di Ahsoka? La quarta di Mandalorian? Un film al cinema?
Di certo, Ahsoka è il primo vero tassello di una nuova costruzione, il primo capitolo di una nuova era, probabilmente la nuova, grande narrazione della Nuova Repubblica. E il non sapere dove porterà rende la cosa ancora più eccitante.

Regia: 3

Sceneggiatura: 4

Recitazione: 3

Fotografia: 4

Sonoro: 4

Emozione: 4

Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.7