Diego Abatantuono: 10 curiosità che forse non sai sull’attore
Alcuni aneddoti tra carriera e vita privata dell'attore.
Diego Abatantuono, nato a Milano il 20 maggio 1955 sotto il segno del Toro, è una delle figure più emblematiche della comicità e del cinema italiano. La sua carriera, lunga oltre quarant’anni, spazia dal teatro al piccolo schermo fino al grande cinema, e la sua figura resta tra le più amate dal pubblico grazie alla capacità di unire comicità popolare e interpretazioni intense. Nonostante la notorietà, la vita e le abitudini dell’attore custodiscono molte curiosità che meritano di essere raccontate. Ecco otto curiosità su Diego Abatantuono che ne svelano lati meno noti e che aiutano a capire perché sia diventato un’icona della cultura pop italiana.
1. Diego Abatantuono: una famiglia tra tradizione e spettacolo

Diego Abatantuono nasce a Milano in una famiglia dalle radici pugliesi e comasche. Suo padre, Matteo Abatantuono, era calzolaio, mentre sua madre, Rosa, lavorava come costumista e guardarobiera al celebre Derby Club, punto di riferimento della comicità milanese tra gli anni ’70 e ’80. Il Derby non era solo un locale notturno, ma un vero e proprio laboratorio creativo, dove artisti e comici sperimentavano sketch, musica e cabaret. Fin da adolescente, Diego seguiva la madre tra backstage e palcoscenico, vivendo quello spazio come un vero “paese dei balocchi”. Qui imparò i primi rudimenti del mestiere: luci, suoni, e soprattutto l’osservazione del pubblico. Questa esperienza lo segnerà profondamente, tanto che in futuro ricorderà il Derby come la palestra che gli ha permesso di capire cosa significhi far ridere e intrattenere. Non è un caso che Abatantuono abbia ereditato la sua verve comica dal nonno, che amava raccontare aneddoti divertenti e ironici: come quello riportato al Corriere della Sera, quando mostrò al nipote due foto ingiallite, una di Padre Pio e una di Gianni Rivera, rispondendo alla sua curiosità con un ironico “Uno è un popolare frate pugliese, l’altro fa i miracoli”. Questo mix di ironia e osservazione sociale diventerà il tratto distintivo del suo humour.
2. L’inizio da tecnico luci
Prima di diventare attore, Abatantuono lavorava come tecnico delle luci al Derby Club. Questa esperienza, apparentemente marginale, fu fondamentale: gli permise di capire la dinamica di un palco, il ritmo di uno spettacolo e la gestione degli spazi scenici. Proprio come tecnico delle luci sarà “assunto” dai Gatti di Vicolo Miracolo, che lo portarono con loro in tournée per l’Italia. Durante questi anni, Diego iniziò a sentire il desiderio di mettersi in gioco personalmente. Così, insieme a Giorgio Porcaro, creò il personaggio dell’immigrato meridionale a Milano: il famoso “terrunciello”, un uomo ingenuo, esuberante e con accento improbabile. Il terrunciello non era solo un personaggio comico, ma anche una lente attraverso cui Abatantuono osservava e raccontava le contraddizioni della società italiana, tra nord e sud, tra modernità e tradizione. Parallelamente, fondò il Gruppo Repellente, insieme a Massimo Boldi, Mauro Di Francesco, Enzo Jannacci, Giorgio Faletti, Beppe Viola ed Ernst Thole. Con loro mise in scena lo spettacolo La tappezzeria, che approdò poi in televisione nel programma di Rai 2 Saltimbanchi si muore. Questi anni rappresentano la fucina del suo stile comico, fatto di satira, ironia e capacità di improvvisazione.
3. Il “terrunciello” Diego Abatantuono diventa mito

Il terrunciello sarà il trampolino di lancio per la carriera cinematografica di Abatantuono. Questo personaggio incarnava lo stereotipo dell’immigrato meridionale trapiantato a Milano: un mix di ingenua comicità, atteggiamenti buffi e battute ironiche. Il successo del terrunciello derivava non solo dalla comicità immediata, ma anche dall’umanità del personaggio. Era una figura capace di far ridere e al contempo di suscitare empatia, anticipando una caratteristica che accompagnerà Abatantuono per tutta la carriera: la capacità di coniugare il comico con il drammatico, il popolare con il profondo. Grazie a questo personaggio, Diego iniziò a farsi notare dai registi cinematografici. Il primo provino gli fu procurato dai Gatti di Vicolo Miracolo e lo portò all’attenzione di Romolo Guerrieri, che lo volle nel film Liberi armati pericolosi.
4. Il grande successo di Eccezzziunale… veramente e i film anni ’80
La svolta arriva nel 1982 con Eccezzziunale… veramente, di Carlo Vanzina. Qui Abatantuono interpreta tre tifosi di calcio (milanista, juventino e interista), ognuno con caratteristiche e gestualità differenti. La commedia non solo lo consacra come volto noto del cinema italiano, ma entra anche nella cultura pop, con espressioni come “eccezzziunale” e “è una cagata pazzesca!” che ancora oggi vengono citate dai fan. Il film è emblematico del talento di Abatantuono: riuscire a trasformarsi in personaggi diversi mantenendo un senso di continuità comica. Seguiranno altri successi con Vanzina, come Viuuulentemente mia (1982), Il ras del quartiere (1983) e il sequel del 2007 Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me, che consolidano definitivamente la sua fama nazionale.
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5. Diego Abatantuono: i figli Marta, Marco e Matteo Abatantuono

Oltre alla carriera artistica, Diego Abatantuono ha un lato familiare molto curioso. È padre di tre figli: Marta, nata dal primo matrimonio con Rita Rabassini, e Matteo e Marco, nati dalla relazione con Giulia Begnotti, sposata nel 2021. Abatantuono è anche un padre “sui generis”: sostiene che i videogiochi siano un potente stimolo educativo e creativo, ma può diventare estremamente competitivo. In una biografia riportata dal Corriere, racconta: “Quando gioco mi trasformo, perdo la testa. Un giorno ho sputato in faccia a un amico dei miei figli”. Nonostante l’ironia della dichiarazione, mostra un lato intenso e appassionato della sua personalità, lontano dai cliché della figura pubblica.
6. Curiosità personali e abitudini insolite, dai baci sul set all’amore per il Milan
Diego Abatantuono custodisce molte abitudini e passioni particolari. Non ama spogliarsi in pubblico e raramente accetta di girare scene romantiche o baci cinematografici. In cucina, la sua specialità è il risotto, mentre tra le passioni colleziona tazze e segue con entusiasmo il calcio, tifando per il Milan.
7. Diego Abatantuono tra canzoni e musica
La musica è un’altra costante nella sua vita: tra i suoi cantanti preferiti c’è Lucio Dalla, con cui ha anche avuto modo di duettare.
Tra le sue interpretazioni sonore più celebri vi è Eccezzziunale veramente, che l’attore cantò al Festival di Sanremo nel 1982.
8. Quante mogli ha avuto Diego Abatantuono? La vita sentimentale e la famiglia oggi

Se la carriera è stata intensa, anche la vita privata di Abatantuono ha avuto momenti importanti. Dopo il primo matrimonio con Rita Rabassini, da cui nacque la figlia Marta, Diego ha trovato stabilità accanto a Giulia Begnotti, sposata nel 2021 in gran segreto. La coppia ha avuto due figli, Matteo e Marco. La famiglia è al centro della sua vita quotidiana e, nonostante la fama, Abatantuono riesce a mantenere un profilo relativamente riservato, condividendo di tanto in tanto immagini dei suoi nipoti sui social.
9. Diego Abatantuono: dove vive e qual è il suo ristorante?
L’attore Diego Abatantuono oggi vive a Milano insieme alla moglie, vicino ai ricordi della sua infanzia, nel quartiere delle Case Minime.
L’attore inoltre è titolare di una catena di ristoranti, The Meatball Family.
10. Dalla commedia al cinema d’autore: i film di Diego Abatantuono
Se il pubblico lo conosce principalmente per la commedia, la carriera di Abatantuono si estende al cinema d’autore e a collaborazioni con grandi registi. Con Pupi Avati recita nei film Regalo di Natale (1986) e La rivincita di Natale (2004). Con Gabriele Salvatores trova il successo internazionale in Marrakech Express (1989), Turné (1990) e soprattutto Mediterraneo (1991), premiato con l’Oscar come miglior film straniero. Abatantuono fonda anche la sua casa di produzione, Colorado Film, contribuendo a portare sullo schermo progetti originali e innovativi, come I cammelli (1988) di Giuseppe Bertolucci. Negli anni Duemila e oltre, lavora con registi come Fausto Brizzi, Alessandro Genovesi e Giovanni Bognetti, interpretando film come Indovina chi viene a Natale? (2013), Puoi baciare lo sposo (2018) e Il mammone (2022). Parallelamente, ha una lunga carriera televisiva: ideatore del programma comico Colorado Cafè, protagonista di Il giudice Mastrangelo, conduttore di Enjoy – Ridere fa bene, e membro della giuria di Eccezzionale veramente su La7.
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