Yusra Mardini: Jack Thorne scrive il biopic sulla nuotatrice siriana

Sceneggiatore del recente Wonder, Jack Thorne firmerà il biopic su Yusra Mardini, rifugiata siriana divenuta campionessa di nuoto dopo aver compiuto un gesto eroico assieme alla sorella. La regia del film è nelle mani di Stephen Daldry (The Reader - A voce alta).

La storia della nuotatrice siriana Yusra Mardini arriverà prossimamente sul grande schermo grazie alla Working Title, che ha assunto Jack Thorne per scrivere la sceneggiatura del progetto.

Recentemente, l’autore ha co-firmato lo script di Wonder e inizialmente era stato annunciato come nuovo sceneggiatore di Star Wars: Episodio IX, prima che subentrassero J.J. Abrams e Chris Terrio. Creatore della serie TV Kiri, Thorne lavorerà sul biopic dopo che Tim Bevan e Eric Fellner hanno acquistato i diritti per trasformare la storia di Yusra Mardini in film.

Ancora senza titolo, il progetto vedrà alla regia Stephen Daldry, candidato tre volte agli Oscar per Billy Elliot, The Hours e The Reader – A voce alta. La produzione è nelle mani di Bevan e Fellner, affiancati da Ali Jaafar, produttore di The Idol. Il biopic racconterà la vera storia di Yusra Mardini, cresciuta in Siria ma fuggita con la sorella nel 2015, viaggiando fino all’Europa. Mentre era a bordo di una barca in compagnia di altri rifugiati nel tentativo di raggiungere l’isola greca di Lesbo, l’imbarcazione cominciò ad affondare, mettendo in pericolo la vita di tutti i passeggeri. Utilizzando le loro doti da nuotatrici, le due sorelle saltarono eroicamente nel mare e spinsero la barca per oltre tre ore nelle gelide acque fino alla salvezza. In seguito alla vicenda, le ragazze si trasferirono a Berlino e lì Yusra incontrò l’allenatore Sven Spannekrebs, che la prese sotto la propria ala. Durante i Giochi Olimpici tenutisi in Brasile nel 2016, il Comitato Olimpico Internazionale proclamò per la prima volta un team costituito da rifugiato; Yusra Mardini, contro ogni pronostico, partecipò alle Olimpiadi e vinse durante le qualificazioni. Da allora, è divenuta ambasciatrice dei rifugiati in giro per il mondo, avendo anche incontrato personalità quali Barak Obama e il Papa.