Yara: le clamorose novità sul processo contro Massimo Bossetti

Una settimana dopo l’intervista della Fagnani a Massimo Bossetti nel programma Belve Crime, emergono sviluppi rilevanti sul caso giudiziario legato alla morte della tredicenne Yara Gambirasio. Il Tribunale di Bergamo ha autorizzato per la prima volta la difesa di Massimo Bossetti – condannato all’ergastolo per l’omicidio – ad accedere a tutti i profili genetici raccolti durante l’indagine, compresi i dati relativi al DNA della vittima e alle migliaia di prelievi effettuati per identificare “Ignoto 1”.

Stasera in prima tv canale 5 il film di Marco Tullio Giordana su Yara

Si tratta di una svolta importante che potrebbe aprire la strada a una richiesta di revisione del processo. La difesa, rappresentata dagli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, avrà anche accesso alle immagini ad alta risoluzione degli indumenti della vittima, tra cui slip e leggings, considerati prove chiave nel procedimento.

Parallelamente, Yara, il film diretto da Marco Tullio Giordana e in onda il 23 giugno su Canale 5, ripercorre le indagini che hanno portato all’arresto e alla condanna di Bossetti. Con Isabella Ragonese nel ruolo della PM Letizia Ruggeri e Alessio Boni in quello del Colonnello Vitale, il film ricostruisce il caso con un approccio documentaristico e psicologico, sottolineando la portata emotiva e mediatica che ha avuto sulla società italiana.

Le nuove analisi scientifiche sui tracciati genetici – gli elettroferogrammi – e le immagini dei reperti di Yara potrebbero fornire nuovi elementi per la difesa. Secondo i legali, il materiale acquisito potrebbe mettere in discussione l’attendibilità della cosiddetta “traccia 31G20”, considerata la prova centrale nel processo. La possibilità di una revisione, se accolta, segnerebbe un nuovo capitolo in uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi decenni.

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