Wonder Woman: la regista non ha fretta di dirigere un terzo film

La regista di Wonder Woman, Patty Jenkins, ha rivelato di non essere pronta nè ansiosa per la realizzazione di un altro sequel sul personaggio per il mondo DC.

In un’intervista, Patty Jenkins, la regista di Wonder Woman, sembra non essere particolarmente in ansia per la realizzazione di un altro film per il mondo DC.

I fan DC hanno ancora l’attenzione fissa sul trailer di Wonder Woman 1984, uscito di recente. Con il sequel imminente, gli appassionati si chiedono già se ci sarà un terzo atto dopo il 1984. Questo potrebbe essere un po’ prematuro visto che il secondo film non è ancora uscito nelle sale. Patty Jenkins ha parlato di come il cast e la troupe non abbiano cercato di fare un sequel di Wonder Woman solo per farlo. È importante rendersi conto che questi fattori motivanti aiutino assolutamente a formare qualsiasi film venga messo in scena dopo la conclusione del processo di scrittura della sceneggiatura. Jenkins ha detto a Collider che i fan potrebbero non voler guardare troppo avanti.

Wonder Woman, Gal Gadot, Patty Jenkins, cinematographe.it

“È solo questione di volontà, se cambiamo idea e quando. Credo che quello che non vogliamo fare sia farlo rapidamente. È stato bello fare questi due film uno vicino all’altro, ma penso che sia importante lasciare un po’ di riposo nel mezzo e, nel frattempo, mi piacerebbe seguire altri progetti nel mezzo. Anche Gal ha altre cose da fare. Non voglio mai prendere decisioni con troppo anticipo. Dobbiamo vedere se entrambe abbiamo voglia di fare il film che pensiamo di voler fare al momento giusto”.

La domanda, quindi, diventa: Cosa rende l’ambientazione degli anni Ottanta così importante per questo immediato sequel di Wonder Woman? La Jenkins ha trovato la risposta al quesito nel corso di un panel del Brazil Comic Con. Si è scoperto, quindi, che il decennio fornisce una grande quantità di materiale su cui lavorare. “Volevamo portare Diana nel mondo moderno, ma gli anni ’80 sono un periodo di cui Wonder Woman è quasi un sinonimo. Quindi è stato bello vederla lì, ma soprattutto è una sorta di apice della civiltà occidentale e del successo del mondo in cui tutti noi viviamo ora viviamo. Quindi ero curiosa di far collidere la nostra Wonder Woman con l’altezza del nostro attuale sistema di credenze moderne, per vedere anche che tipo di cattivi ne sarebbe usciti, e vedere cosa sarebbe successo. Così è venuto tutto abbastanza naturale”.