Venezia 82, Favino: “Il cinema non dimentichi la sua potenza, anche davanti ai conflitti”
Alla Mostra di Venezia, Pierfrancesco Favino ha risposto a una domanda sulla mobilitazione pro Gaza, cogliendo l’occasione per ribadire il ruolo del cinema come strumento di riflessione. “I festival sono sempre stati momenti di riflessione: il cinema da sempre si occupa di ciò che succede nella realtà. Questo non significa che debba raccontare un tema specifico, ma i film hanno la capacità di parlare alle persone”, ha affermato durante la conferenza stampa per Il maestro di Andrea Di Stefano, presentato fuori concorso.
Favino ha ricordato come i conflitti non siano una novità sullo sfondo delle grandi kermesse: “Ero a Cannes lo scorso anno e c’era già un conflitto in corso, lo stesso due anni fa. Dobbiamo ricordarci che i film possono essere lenti d’ingrandimento sugli avvenimenti che ci circondano”.

Pur riconoscendo la legittimità delle manifestazioni, l’attore ha sottolineato la necessità di un impegno diplomatico: “Quello che si può fare, e lo dico a titolo personale, è chiedere che gli Stati risolvano la situazione. Da cittadini europei, chiedere all’Europa di assumere un atteggiamento chiaro verso quello che sta accadendo”.
Ma soprattutto, Favino ha voluto riportare l’attenzione sul valore intrinseco del cinema: “Non vorrei che si sottovalutasse la sua potenza. Il cinema ha la capacità di raccontare il mondo e forse di risvegliare coscienze, altrimenti diventa solo narcisista. Ogni occasione è sacrosanta per ricordare da che parte si vuole stare. Io penso che qualsiasi artista stia dalla parte della bellezza, e non conosco nulla di più pacifico della ricerca della bellezza. Creare bellezza significa cercare la pace”.
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