Addio a Valentina Pedicini, morta a 42 anni la regista di Faith

La regista Valentina Pedicini, originaria di Brindisi, è morta a soli 42 anni stamattina, venerdì 20 novembre 2020.

Conosciuta per i suoi documentari, cortometraggi e lungometraggi, Valentina Pedicini si è spenta a Roma venerdì 20 novembre

La regista Valentina Pedicini, originaria di Brindisi, è morta a soli 42 anni stamattina, venerdì 20 novembre 2020. Non è chiaro il motivo del decesso, anche se il sito d’informazione BrindisiReport riporta che era malata da anni. La regista era ricoverata presso il policlinico Gemelli di Roma.

Riportiamo le belle parole di cordoglio di FilmItalia:

Ciao Valentina, con te scompare un pezzo del futuro del cinema italiano, perché i tuoi pochi film, bellissimi e coraggiosi, hanno già lasciato un segno. Sensibilità, forza e tenerezza hanno caratterizzato le tue immagini, il tuo cinema, come te, da non dimenticare.

Solamente un anno fa il suo Faith si aggiudicava il premio come Miglior documentario al festival di Berlino. Noi lo abbiamo recensito in occasione del Biografilm 2020, potete leggere la recensione QUI. Siccome crediamo che per rendere omaggio a un’artista il modo migliore sia parlare delle sue opere, vogliamo parlarvi di quanto ci abbia colpito Faith, il suo ultimo lavoro. E chiaramente vi invitiamo alla visione di questo documentario.

Faith è un viaggio poetico ed emotivo in un mondo sconosciuto, è un film che indaga le motivazioni profonde di una scelta radicale, le ragioni della devozione. Per la realizzazione del documentario Valentina Pedicini ha vissuto per lunghi mesi al fianco dei Monaci Guerrieri, ex campioni di arti marziali, che da vent’anni si preparano a combattere per il bene, tra preghiere notturne e allenamenti massacranti. Ha condiviso la quotidianità di questa comunità di monaci cristiani che vive in un monastero isolato tra le colline italiane, praticando le discipline orientali. Queste le parole di Valentina per descrivere la sua opera:

Faith è nato con l’intento di essere per lo spettatore un’esperienza visiva ed emotiva nella vita e nella psiche dei Monaci. Per ottenere questo risultato immersivo è stato fondamentale vivere accanto a loro e accettare alcune rigide leggi che regolano il loro universo. La troupe di Faith ha dovuto nei lunghi mesi trascorsi in monastero, tra le altre regole, vestire rigorosamente di bianco e utilizzare abiti e scarpe apposite per non contaminare il monastero con impurità provenienti dal mondo esterno. I monaci hanno fatto una scelta di vita ‘monocromatica’. Girare in bianco e nero, ci è sembrata la scelta più coerente e rigorosa per guardare questo universo, esclusivo ed escludente, misterioso e misterico, bianco e pieno di ombre come attraverso gli occhi dei protagonisti. Un documentario immersivo: l’osservazione, in questo caso è la chiave per narrare senza pregiudizi, la complessità e l’ambiguità di una storia estrema eppure più frequente di quanto si possa immaginare.

ShorTS International Film Festival - cinematographe.it

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