Tito Stagno è morto: addio al giornalista che raccontò lo sbarco sulla Luna

Il giornalista aveva preso parte anche ad alcune pellicole, fra cui Il vedovo.

Tito “Mister Moonlight” Stagno si è spento all’età di 92 anni

Tito Stagno, volto storico della Rai, si è spento oggi – 1° febbraio – a Roma, sua città d’adozione. Il giornalista, infatti, era nato a Cagliari ben 92 anni fa, nel 1930, primo di otto fratelli. Il telecronista – come lui stesso amava definirsi – ha raccontato momenti fondamentali della storia televisiva italiana, e non solo. È stato testimone del passaggio dal bianco e nero al colore ed è da tutti ricordato per aver commentato lo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11, il 20 luglio 1969. Il servizio gli valse il soprannome di “Mister Moonlight” e una fama sconfinata, in grado di raggiungere persino l’allora, lontanissima, America. Successivamente passò definitivamente dal giornalismo alla cronaca sportiva, diventando il volto di Domenica Sportiva.

L’annuncio della sua scomparsa, non a caso, è stato comunicato dalla Rai, alla quale Stagno ha dedicato l’intera vita, essendo stato il primo telecronista a vincere un concorso nazionale per la rete pubblica. La sua carriera comincia però da giovanissimo, alla radio, nel 1949. Nel 1954 la svolta, con la vittoria del concorso e la chiamata di Vittorio Veltroni per entrare a far parte della squadra del Telegiornale del Canale Nazionale.Le sue prime telecronache furono di eventi fondamentali: i giochi olimpici del ’56, grandi eventi politici ed istituzionali – a cui presero parte, fra gli altri, Kennedy, Nehru, Eisenhower e Papa Giovanni XXIII – il primo volo di un astronauta sovietico – Gagarin – intorno alla Terra, nel 1961. Tito Stagno - Cinematographe.itNei ricordi di Stagno quell’evento segna l’inizio del suo successo: “Un evento per me epocale, sia umanamente che professionalmente, dovendo gestire 27 ore di diretta non stop. Ricordo che ad un certo punto sul monitor sparirono le immagini ed io dovetti improvvisare quanto stava accadendo ricordando a memoria le procedure che gli astronauti erano chiamati ad effettuare. Dopo aver finito la telecronaca appresi che ero piaciuto ai dirigenti Rai e che avrebbero voluto affidarmi tutte le telecronache relative a lanci e sonde spaziali”. Nel 1966 il giornalista si reca poi negli Stati Uniti, per un viaggio di studio ed aggiornamento, durante il quale conosce gli astronauti che parteciperanno all’allunaggio.

Stagno lascia la moglie, Edda, e le due figlie – Brigida e Caterina – di cui ha sempre elogiato la pazienza e il supporto a lui dato:“Ho potuto fare il mio lavoro grazie anche al supporto, che non mi è mai mancato, di mia moglie Edda e delle mie due figlie Brigida e Caterina che fanno un mestiere completamente diverso dal mio.”

Il giornalista, da giovane, fece anche una breve incursione nel cinema. A 13 anni, infatti, prese parte al film Marinai senza stelle di Francesco de Robertis. Nel 1959 recitò poi ne Il vedovo accanto agli indimenticabili Alberto Sordi e e Franca Valeri, vestendo i panni proprio di un giornalista sportivo. Dal mondo della stampa e dei media non sono mancate parole di stima e d’affetto, fra cui il lungo applauso durante la conferenza stampa di Sanremo, interrotta per alcuni minuti proprio per leggere una nota in ricordo di un volto che ha fatto la storia del servizio pubblico.

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