Titanic: il mistero della zuppa avvelenata che mandò in ospedale la troupe del film di James Cameron
Il mistero non ha mai trovato soluzione!
Doveva essere l’ultimo giorno delle riprese di Titanic in Nova Scotia. James Cameron si capacitò che qualcosa era andato storto. In piedi al centro del set su cui era all’opera da settimane, il regista accusò improvviso malessere. Si sentiva parecchio disorientato. Entro la fine della notte, ci sarebbero stati membri della squadra di lavoro in ospedale, senza fortunatamente serie conseguenze. La zuppa ne era responsabile.
Titanic: il “giallo” della zuppa avvelenata!
Di tutte le leggende nate intorno alla produzione di Titanic, all’epoca il film più costoso mai realizzato, il caso della zuppa avvelenata è il più affasciante, tanto più perché rimane un mistero irrisolto. Venticinque anni dopo l’uscita nei cinema, nessuno sa con esattezza chi l’abbia preparata con PCP, o a quale scopo. La fenciclidina o PCP è un allucinogeno di sintesi a base di piperidina, il precursore principale di certe droghe di larga diffusione negli anni Settanta e Ottanta. In gergo è chiamata polvere d’angelo.
Era la notte dell’8 agosto 1996 e il cast e la troupe di Titanic, inclusi Cameron, il produttore Jon Landau, il direttore della fotografia Caleb Deschanel e le star Bill Paxton e Suzy Amis, erano pronti per concludere le scene ambientate nel presente. E poi in Messico, dove una imponente replica della nave originale si trovava in un’area all’aperto a Baja. Girando di notte a Shearwater, proprio di fronte alla baia di Halifax, la troupe fece una pausa per “pranzo” intorno a mezzanotte; una società di catering locale aveva fornito, tra le altre opzioni, una zuppa di pesce.
La natura precisa di questa zuppa si è andata persa nel tempo. Cameron asserisce che fosse di cozze; Paxton sostiene di vongole; il rapporto della polizia di Halifax stabilì all’epoca che si trattasse di aragoste. Indipendentemente da ciò, Suzy Amis fu una delle poche a non mangiarla. Cameron, ora sposato con Amis, ha, simpaticamente, osservato di averla sempre messa in cima alla lista dei sospetti.