The Fabelmans: Steven Spielberg e quella volta che un famosissimo regista lo buttò fuori dal suo ufficio! [VIDEO]

Da adolescente, Steven Spielberg ebbe un incontro "movimentato" con un leggendario regista, che lo cacciò con fermezza.

Non senza prendersi qualche “licenza poetica”, per rendere più interessante il tutto, Steven Spielberg racconta la versione giovane di sé nell’autobiografico The Fabelmans. Grazie al lungometraggio appena uscito nelle sale italiane, è possibile conoscere i modelli che hanno segnato in maniera indelebile l’infanzia del grande regista, fino all’età dell’adolescenza. Dal rapporto scandito da alti e bassi coi genitori fino all’incontro con figure chiave nel percorso di formazione artistica, il cineasta si mette a nudo, con l’aggiunta di qualche intrigante retroscena della Hollywood che fu.

Steven Spielberg: l’incontro con un mito dell’infanzia non andò per il verso giusto

Quando Steven Spielberg incontrò John Ford - Cinematographe.it

Uno dei momenti più in grado di scaturire l’intesse nello spettatore è il breve, ma intenso incontro con John Ford. Il maestro dei western decide di accoglierlo nel proprio ufficio quando aveva soltanto 15 anni. L’incontro non andò nel migliore dei modi, ma permise comunque a Steven Spielberg di conoscere un suo personale mito. Stando alla testimonianza di Spielberg, trasposta in The Fabelmans, il modo in cui si presentò John Ford fu davvero inusuale. La potete vedere nel filmato qui sotto:

Anziché optare per un’immagine sobria, Ford lo accolse in maniera eccentrica, vestito da cacciatore. Indossava degli abiti tipici da safari, con tanto di cappello e benda sull’occhio. Mentre stava masticando un fazzoletto, nell’altra mano cingeva un sigaro. Lungo il collo era cosparso di baci di rossetto, quelli finti messi per scherzo. Ne era pieno sulla fronte, sul naso e sulle guance. Non disse una parola alla segretaria prima di raggiungere Spielberg, come ricostruisce The Fabelmans.

Aveva ben presente cosa dirgli andò dritto al punto, evitando di addolcire la pillola. Gli bocciò le tecniche di inquadratura e, in men che non si dica, lo sbatté fuori dall’ufficio. Con estrema franchezza gli indicò la porta, convinto di avere un interlocutore troppo acerbo per intrattenere un vero scambio di opinioni. La delusione non spense le ambizioni di Spielberg, che ne uscì, al contrario, più forte di prima.

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