Superman: Legacy, Anthony Carrigan svela il legame con il suo personaggio

L'attore, all'interno del cinecomic diretto e scritto da James Gunn, incarna Metamorpho, supereroe fondatore degli Outsiders.

Superman: Legacy è un progetto decisamente difficile che sta prendendo forma piano piano: si tratta, in particolare, di un’opera che ha tutte le potenzialità per rilanciare appieno il nuovo universo DC che è ad ora sotto l’egida dei due nuovi co-CEO ovvero James Gunn e Peter Safran. I due, in brevissimo tempo, stanno tentando in tutti i modi di rinnovare fortemente questo mondo supereroistico, ripartendo, a quanto pare, da zero. All’interno del Capitolo 1, denominato Dei e Mostri, non solo c’è l’introduzione di nuovi attori pronti a sostituire altri vecchi volti della DC, ma tanti inediti progetti che danno già l’idea di come potrebbe prendere forma il DC Universe.

Superman: Legacy è in arrivo nel 2025

Superman: Legacy - Cinematographe

Che dire? Ad ora non sappiamo moltissimo su Superman: Legacy, che ricordiamo essere sia scritto che diretto da James Gunn stesso, ma la presenza di molti personaggi che orbitano intorno al mitico Uomo D’Acciaio fa ben sperare. Tra questi spicca sicuramente Metamorpho, supereroe fondatore degli Outsiders che può trasformare suo corpo a piacimento. Ebbene, l’attore che lo interpreta, ovvero Anthony Carrigan (Barry, Un padre) ha spiegato, in un’intervista per Heroic Hollywood, cosa lo lega fortemente al personaggio:

“È molto piacevole interpretare un supereroe, finalmente, ma non credo che abbia molta importanza per me. Il mio ruolo preferito è, qualunque cosa mi venga dato, cercare di trovare gli opposti… vedere cosa è possibile in termini di allungamento di un personaggio in direzioni diverse. Con tutti i miei personaggi, cerco davvero di trovare un senso di autenticità e verità in ciò in cui posso relazionarmi del personaggio. Con Metamorpho, questo è un personaggio che è stato quasi maledetto con i suoi poteri e pensava di essere strano in termini di aspetto, ed è qualcosa con cui potevo identificarmi totalmente a causa della mia alopecia. L’alopecia è un’esperienza interessante da affrontare perché, più di ogni altra cosa, sconvolge il tuo mondo quando si tratta della tua identità. Passi da qualcuno che si muove in giro per il mondo in modo che tutti ti guardino e tu sia quello che sei, e poi all’improvviso le cose iniziano a cambiare sulla tua testa e sul tuo viso. Le persone smettono di guardarti e iniziano a guardare la tua condizione, e questa è una cosa davvero alienante e molto disumanizzante. I cattivi non si accettano poi così tanto. I supereroi tendono a farlo. C’è questo concetto di riconoscere il proprio viaggio e guidarlo con amore in contrapposizione all’amarezza e al desiderio di poter cambiare.”

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