Suicide Squad, David Ayer deluso da Warner Bros: “hanno trasformato il film in una commedia”

Il film, nonostante le ottime performance al botteghino, è uno dei titoli DC meno apprezzati dalla critica internazionale.

Suicide Squad è un lungometraggio che comunque non è passato per nulla inosservato: stiamo parlando, in particolare, del cinecomic uscito nel 2016 che è riuscito, al tempo stesso, a guadagnare tanti soldi, ma essere al contempo criticato ferocemente dai giornalisti. Un progetto sicuramente non semplice che ha introdotto, all’interno dell’universo DC (che all’epoca era ancora nelle mani di Zack Snyder) uno dei più famosi gruppi contenuto tra i fumetti della company americana. Chiaramente, la particolarità maggiore è che si tratta di tutti antieroi tra i quali spiccano senza dubbio la Harley Quinn interpretata da Margot Robbie e anche il Deadshot che ha il volto di Will Smith.

Suicide Squad ha visto l’introduzione nel mondo DC di Will Smith e Margot Robbie

Suicide Squad - Cinematographe

Mentre il pubblico e la critica sono andati avanti, avendo osservato di recente il nuovo reboot della saga attuato da James Gunn con The Suicide Squad (2021), in un recente intervento per il podcast di Jon Bernthal Real Ones (via Heroic Hollywood), proprio Ayer si è sfogato, raccontando alcuni elementi dietro le quinte che cambiano parecchio la percezione del progetto.

“Hollywood, dico alla gente, è come guardare qualcuno che ami farsi sc***** da qualcuno che odi. Il grande è Suicide Squad. Quella merda mi ha distrutto.Vieni subito da Fury, vero? Avevo la città in mano, avrei potuto fare qualsiasi cosa e ho fatto qualsiasi cosa. E vai in questo viaggio. E la stessa cosa: autentica, veritiera, facciamo tutte le prove, entriamo davvero l’uno nell’anima dell’altro. Creiamo questa cosa straordinaria e collaborativa, giusto? E poi è uscito Deadpool, e non hanno mai testato Batman v Superman, quindi si aspettavano un risultato diverso e poi sono stati martellati da tutti i critici. Poi è stato come, ‘Okay, trasformeremo il film oscuro e pieno di sentimento di David Ayer in una fottuta commedia adesso.”

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