Stan Lee: il futuro della Marvel predetto da Stan Lee nel 1984

È riapparsa in rete un'intervista di Stan Lee risalente al 1984, in cui la leggenda rifletteva sul futuro dei Marvel Comics.

In un’intervista del 1984, Stan Lee rifletteva sul futuro dei Marvel Comics, dando degli indizi sul potenziale futuro delle sue storie

Stan Lee ha creato la maggior parte dei supereroi nei fumetti fin dagli anni ’60, inclusi molti dei personaggi che governano il box office oggi. I Marvel Comics non sono sempre stati un colosso inarrestabile, tanto da rischiare anche di chiudere i battenti nel corso della sua storia. In questa intervista riapparsa online di Entertainment Tonight, traspare la fiducia di Lee nelle sue creazioni:

Se ci pensate attentamente, cosa sono i fumetti? Sono come i film, come immagini in movimento, ai quali però manca il movimento e il suono. Ma sono comunque delle storie raccontate visivamente.

L’intervista fu realizzata in un periodo precedente al debutto delle creazioni di Lee o di altri eroi Marvel sul grande schermo, con l’eccezione di un serial cinematografico del 1944 di Captain America. Da queste dichiarazioni si nota il grande ottimismo che ha sempre avuto la leggenda Marvel:

È una cosa incredibile. Il mercato, il pubblico, sembra continuare a espandersi ed evolversi sempre di più. E un nuovo fenomeno è stata la nascita e la diffusione dei negozi di fumetti.

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Lee era modesto sulla possibilità di adattamenti e ampliamenti, anche se era chiaro che credeva nel suo lavoro:

Non so se la Marvel sia un impero, ma posso dire con certezza che è una società in crescita. È piacevole lavorare a queste cose che sembrano piacere al pubblico, che a quanto pare vuole sempre delle novità in materia. Ho iniziato a lavorare coi fumetti Marvel quando avevo circa 16 anni e mezzo. A quel tempo la Marvel era nota col nome Timely Comics. Un giorno il mio editore venne da me – io ero il direttore responsabile allora – e mi disse ‘Sai Stan, uno dei nostri competitor ha un team di supereroi che sta vendendo bene. Perché non facciamo un team di supereroi anche noi?’ Quindi abbiamo ideato i Fantastici Quattro.

Lee ammise che i poteri fantastici e le improbabilità fantascientifiche del suo lavoro erano per lo più attrezzature di scena per storie universali e senza tempo:

L’intera formula, se ce n’era una, penso fosse dire: ‘ipotizziamo che qualcuno possa camminare davvero sui muri come Spider-Man, o trasformarsi in una creatura verde e diventare un mostro come Hulk. È un dato di fatto, lo accetteremo. Ma, accettandolo, come sarebbe quella persona nel mondo reale se esistesse veramente? Non si preoccuperebbe di doversi guadagnare da vivere? Non si preoccuperebbe delle persone che lo guardano con diffidenza o di avere l’acne o la forfora o che la sua ragazza lo pianti? Quali problemi reali avrebbero queste persone?’ Penso che sia stato questo a rendere celebri i nostri fumetti, ma ci sono voluti anni per capire e realizzare questo grande progetto.

Ecco il video dell’intervista: