L’avete riconosciuta? Aveva una bellezza soave, sposò un fuoriclasse della settima arte e morì prima di dare alla luce il suo bambino

La sua giovane vita venne spezzata da uno dei peggiori fatti di cronaca nera avvenuti a Hollywood.

Aveva i numeri per diventare una star di prima grandezza, ma finì vittima di un massacro

Non le mancava niente: bella, giovane, in gamba e sposata con un grande regista. Le ultime, tragiche, ore prima della prematura morte sconvolsero il mondo intero. Anche perché furono frutto di un piano ordito da una delle più sadiche e crudeli menti criminali della storia moderna. Il 9 agosto 1969 Sharon Tate si trovava nella casa che condivideva con il compagno, Roman Polanski, quando lei e altre quattro persone furono assassinate dai seguaci di Charles Manson. L’attrice era ad appena due settimane dal parto al momento dell’omicidio.

Cerimonia per un delitto Sharon Tate

Sharon Tate nacque il 24 gennaio 1943 a Dallas, in Texas, sotto il segno zodiacale dell’Acquario. Nel corso degli anni Sessanta recitò in piccoli ruoli per la televisione, prima d’intraprendere la carriera cinematografica e apparire regolarmente in riviste di moda come cover girl e ragazza immagine. Dopo aver ricevuto recensioni positive per le sue interpretazioni comiche e drammatiche, ottenne il riconoscimento da parte della critica, che la considerava tra i nuovi volti più promettenti di Hollywood.

Sul grande schermo Sharon Tate esordì nel 1961, per una semplice comparsa in Barabba di Richard Fleischer, con Anthony Quinn. Successivamente partecipò alla pellicola horror Cerimonia per un delitto (1966) di J. Lee Thompson.

La sua performance più ricordata fu quella nei panni di Jennifer North nel cult La valle delle bambole (1967) di Mark Robson, che le valse una nomination ai Golden Globe. In tale occasione Sharon Tate espresse la propria affinità verso il personaggio portato in scena: un’aspirante attrice non ammirata solo per il corpo. Nel mentre, si esibì pure nel lungometraggio Per favore, non mordermi sul collo!, diretta dal suo futuro consorte Roman Polanski.

Primo piano Sharon Tate

L’ultimo lavoro completato da Sharon Tate fu Una su 13 di Nicolas Gessner e Luciano Lucignani, distribuito postumo nel ’69: condivise l’esperienza da protagonista insieme a Vittorio Gassman.

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