Scarlett Johansson e la rivelazione inaspettata: “il mio corpo da bomba sexy ha rischiato di rovinarmi la carriera”
L'attrice ha spiegato di aver partecipato a progetti che non le appartenevano.
Scarlett Johansson è un famosa attrice e cantante americana nata a New York il 22 novembre 1984 tra le attrici più importanti della sua generazione e le dive più talentuose della sua carriera. Ad appena 10 anni è avvenuto il suo debutto cinematografico nel 1994 con Genitori cercasi di Rob Reiner (Misery non deve morire, Mai così vicini), per poi apparire anche ne La giusta causa (1995), Manny & Lo (1996), Appuntamento col ponte (1996), Mamma, ho preso il morbillo (1997), L’uomo che non c’era (2001). Una svolta è sicuramente arrivata nel 2003 quando è stata scelta da Sofia Coppola per Lost in Translation – L’amore tradotto dove ha recitato affianco di Bill Murray.
Scarlett Johansson è divenuta Vedova Nera all’interno del Marvel Cinematic Universe
Un progetto molto importante quello al quale ha preso parte Scarlett Johansson che da quel momento ha iniziato a cavalcare l’onda del successo, apparendo sempre in diversi progetti. Nota inoltre per essere il volto di Vedova Nera all’interno del Marvel Cinematic Universe, recentemente la star è stata protagonista di un’intervista con Valentina Vignali per 7, inserto del Corriere della Sera (via SkyTG24). In questo frangente, proprio l’attrice ha raccontato che per un momento della sua carriera si è resa conto che non le andavano a genio i ruoli che le venivano assegnati.
“Il mio corpo da bomba sexy rischiava di rovinarmi. Mi sfuggivano i film migliori, arrivavano tutti ruoli alla Marilyn Monroe, non li volevo. Mi sentivo incasellata in un cliché dal quale era difficilissimo uscire. Ho girato film tipo La verità è che non gli piaci abbastanza nel 2009 che alimentavano quel tipo di narrazione. Mi sono vista offrire tutti i ruoli possibili basati su Marilyn Monroe, che non volevo assolutamente. E quando sono stata scartata per due film ai quali tenevo moltissimo, mi sono sentita persa… Avevo desiderato talmente quel ruolo che cominciai a chiedermi: ‘Sono arrivata al capolinea della creatività? Sarà ancora questo il lavoro giusto per me?’…”
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