Sanremo 2022, Amadeus difende Checco Zalone: “Condivido tutto, anche le virgole”

Il conduttore e direttore artistico di Sanremo 2022 Amadeus ha preso le difese dell'esibizione di Checco Zalone, ritenuta transfobica.

Il conduttore e direttore artistico di Sanremo 2022 Amadeus ha preso le difese dell’esibizione sul palco dell’Ariston di Checco Zalone, il cui intervento ha polarizzato l’opinione pubblica. Il suo sketch sulla “favola brasiliana” tra una donna trans e un calabrese non ha particolarmente brillato ieri sera (mercoledì 2 febbraio), durante la seconda serata del festival. Amadeus ha difeso il comico pugliese con un intervento durante la conferenza stampa di stamattina, rispondendo a una domanda sulle polemiche mosse in queste ore a Zalone: Sanremo permette a tutti di esprimere liberamente il proprio parere. Le critiche sull’intervento di Checco Zalone? Ero a conoscenza di tutto e l’ho condiviso, comprese le virgole. L’intento di questo suo personaggio è abbattere l’ipocrisia. Se qualcuno interpreta in altro modo, ci sta: è l’orecchio e la sensibilità di ciascuno che trasmettono qualcosa che non è uguale per tutti”.

Un intervento che è stato acclamato da problematici esponenti di destra come Mario Adinolfi e Matteo Salvini, ma che ha ricevuto aspre critiche dagli stessi membri della comunità trans italiana. Sui social i vari attivisti hanno speso la mattinata a spiegare perché lo sketch di Checco Zalone è da ritenersi transfobico, seppur fatto con le “migliori intenzioni” o con l’intento di “sfottere l’italiano medio”. Quello del comico barese è uno sketch che perpetra gli stereotipi legati alle donne trans; un monologo che sembra farsi beffe dei finti moralisti, ma che alla fine porta lo spettatore a ridere delle stesse donne trans, nell’immaginario collettivo ancora legate alla strumentalizzazione della prostituzione, come già esaurientemente fatto notare da Vladimir Luxuria: “Apprezzo la finalità di condanna all’ipocrisia dei falsi moralisti, di quelli che ci cercano e poi fanno finta che non sono mai stati con noi. Però una donna trans si può cercare anche in un locale, in un luogo di lavoro, su un autobus, non è che per avere un contatto con una donna trans si debba per forza andare nel vicoletto buio. Poi una trans brasiliana che si chiama Oreste: lo sketch era tutto improntato sulla impossibilità e sulla ridicolizzazione del tentativo di essere femminile da parte di una persona trans. Tutto un mix di pomo d’Adamo, numero di scarpe 48, la rima con ‘azzo’, il fatto che un uomo che va con una trans si piega e vuole la banana: tutta una ossessione sul ridicolizzare la femminilità di una trans. Una persona in quanto trans è una potenziale prostituta o una dalla femminilità impossibile”.

Leggi anche Sanremo 2022: Luxuria attacca Checco Zalone: “Ha deriso comunità trans”

L’attivista e creator digitale Francesco Cicconetti ha dato voce a tutti i dubbi della comunità trans in un post condiviso su Instagram: “[…] Non fa ridere anche perché vediamo da sempre proposto al grande pubblico il discorso transgenerità solo per brevi teatrini reazionari come questo, cui non viene mai offerto un contraltare. E così, di nuovo, la donna trans non è presentata in altro modo che come una sex worker; un uomo mascolino, col pene e altri attributi maschili. Checco Zalone non fa denuncia sociale, fa il doppio gioco. Si tuffa a bomba nel suo pubblico medio, accontentandolo. Facendolo ridere. E se quel pubblico ride – e non ride di sé -, cos’ha imparato? Quale messaggio hai veicolato?”

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Francesco Cicconetti (@mehths)