Sanremo 2022 – Luxuria attacca Checco Zalone: “Ha deriso comunità trans”

Checco Zalone continua a dividere l'opinione pubblica.

Checco Zalone continua a ricevere critiche per la sua esibizione sul palco di Sanremo 2022

Checco Zalone è tornato al centro della polemica. Con il suo umorismo caustico e privo di filtri, il comico pugliese si è da sempra attirato numerose critiche da parte dei suoi bersagli. Questa volta l’attacco arriva da un altro celebre volto del mondo dello spettacolo, Vladimir Luxuria. Durante la sua apparizione sul palco del Festival di Sanremo 2022 – andata in onda ieri sera, 2 febbraio – Zalone ha portato avanti numerosi sketch, fra cui il racconto di una “favola brasiliana”, con protagonisti una donna trans e un calabrese. Questo aneddoto ha fatto immediatamente indignare proprio Luxuria, che lo ha giudicato sterotipato e persino un po’ fiacco: Mi è sembrata intanto una performance un po’ scarsa, da Zalone ci saremmo aspettati di più. E’ anche un po’ una ripetizione, questa volta più fallita, rispetto alla canzone sugli uomini sessuali che invece aveva fatto tanto ridere.”

Una narrazione infarcita di luoghi comuni e pregiudizi, tutti giocati sull’impossibilità di una donna trans di essere femminile:

Apprezzo la finalità di condanna all’ipocrisia dei falsi moralisti, di quelli che ci cercano e poi fanno finta che non sono mai stati con noi. Però una trans si può cercare anche in un locale, in un luogo di lavoro, su un autobus, non è che per avere un contatto con una trans si debba per forza andare nel vicoletto buio. Poi una trans brasiliana che si chiama Oreste: lo sketch era tutto improntato sulla impossibilità e sulla ridicolizzazione del tentativo di essere femminile da parte di una trans. Tutto un mix di pomo d’Adamo, numero di scarpe 48, la rima con ‘azzo’, il fatto che un uomo che va con una trans si piega e vuole la banana: tutta una ossessione sul ridicolizzare la femminilità di una trans. Una persona in quanto trans è una potenziale prostituta o una dalla femminilità impossibile.

Vladir Luxuria ha poi aggiunto una critica alla struttura del pezzo, che rimarca – senza troppa originalità – battute ipocrite atte a far ridere il grande pubblico: “Sarebbe un po’ come se, poiché esistono delle donne che si prostituiscono, tutte le volte che si parla di donne si deve parlare di prostitute. La prostituzione non è un reato, ovviamente, e non c’è alcun moralismo sulla prostituzione ma è un corto circuito che viene fatto troppo spesso. È come se Zalone avesse voluto fare lui, stavolta, l’ipocrita: da una parte condannare il falso perbenismo di quelli che ci condannano, dall’altro però far ridere il popolino su tutti quegli stereotipi che ci vogliono ad esempio col 48 di piedi (…) Non sono per la censura ma rivendico il diritto alla critica di sketch che più che far ridere deridono“.

Vedremo se la polemica continuerà anche durante la terza serata, quando salirà sul palco Drusilla Foer, alter ego del performer Gianluca Gori.

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