Rush Hour, Jackie Chan rivela il problema avuto con Chris Tucker sul set

Problema che riguarda certe differenze linguistiche.

Quella che, per ora, è la trilogia di Rush Hour ha segnato un capitolo importante nella storia dei cop movie e nelle carriere dei due protagonisti, Jackie Chan e Chris Tucker. Il primo film, risalente al 1998, ha avuto un enorme successo di pubblico, spalancando le porte ai due sequel (rispettivamente del 2001 e del 2007), mentre un quarto capitolo non è escluso. Tutta la trilogia naturalmente gioca sulle differenze culturali e linguistiche tra i due protagonisti. Differenze che quanto meno Jackie Chan non ha dovuto esasperare, perché piuttosto naturali. L’attore e artista marziale ha infatti rivelato di recente che una delle cose più faticose che ha dovuto fare per Rush Hour è stato proprio capire le battute del collega Chris Tucker. Potete leggere le sue parole direttamente qui sotto.

Il problema di Jackie Chan in Rush Hour

Per tutto il film non ho avuto idea di che cosa stesse dicendo Chris Tucker. Niente di niente. La mia dialogue coach siede appena dietro la telecamera. E Chris Tucker, in ogni scena, in ogni ripresa dice una cosa diversa. Ho chiesto alla coach che cosa avesse detto, perché parla troppo velocemente“. Del resto, una delle battute più fortunate del film, pronunciata da Tucker all’indirizzo di Chan, vede proprio il suo personaggio chiedere all’altro: “Capisci le parole che escono dalla mia bocca?” Evidentemente la battuta era più sensata di quanto potessimo immaginare. Naturalmente, quello legato alla barriera linguistica è stato un problema temporaneo, dovuto al fatto che Jackie Chan non aveva ancora appreso bene l’inglese. Già con il sequel, tre anni dopo, le cose sono andate meglio, grazie alla musica: “Ho ascoltato tanta musica country, perché il country è lento“.

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Fonte: CBR