Rogue One: A Star Wars Story – Bob Iger conferma che non è un film politico

Mentre è appurato che Rogue One: A Star Wars Story (trailer) tratti di diversità, e mentre il suo autore ha sfruttato i social media per criticare il neo-eletto presidente americano Donald Trump usando immagini del franchise, i dirigenti della Disney vogliono far sapere al pubblico che non è un film apertamente politico, almeno per quanto riguarda il mondo reale e la politica attuale.

“Penso che tutta la storia sia stata esagerata e, francamente, lo trovo stupido”, ha detto il CEO della Disney Bob Iger a THR, in occasione della prima del film. “Non ho nessun commento da fare su questa storia. Francamente, questo è un film che il mondo dovrebbe solo godersi. Non è un film in qualche modo politico. Non c’è nessuna dichiarazione politica al suo interno”.

Si tratta di un discorso difficile da evitare completamente, in parte a causa della portata della influenza culturale di Star Wars: qualunque partito si trovi all’ opposizione, può far propri i temi di Star Wars riguardo alla ribellione e resistenza.

I Repubblicani – o almeno i loro sostenitori online – hanno usato per otto anni memes di Vader per rappresentare Obama, e pochi istanti dopo Trump è stato dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, cosa che ha reso i repubblicani improvvisamente esponenti dell’Impero.

Mentre i conservatori hanno minacciato il boicottaggio di Rogue One, le prevendite hanno superato le prime previsioni , suggerendo che questo tipo di speculazione stia in realtà provocando un aumento dell’entusiasmo attorno al debutto nelle sale di Rogue One.

È anche difficile – comunque – difendere del tutto la posizione secondo la quale non ci sia nessun riferimento politico nel film; il franchise di Star Wars ha sempre avuto sfumature socio-politiche, e il film è stato commercializzato spingendo sul concetto di “ribellione” e “rivoluzione” in un momento in cui i candidati come Trump e il democratico Bernie Sanders stavano usando la stessa retorica nelle loro campagne.

Implicite o esplicite, è difficile immaginare uno scenario in cui non verranno utilizzate alcune letture ragionevoli del film per avanzare un valore politico su un lato o l’altro (o, più probabilmente, entrambi).

E mentre Iger identifica Rogue One come uno dei blockbuster più diversi mai realizzati – ancora una volta insistendo che non contiene dichiarazioni politiche – c’è una parte del pubblico che vede la diversità nel casting come intrinsecamente politica. Anche se non tutti potrebbero essere d’accordo, è garantito che discorsi su razza e genere continueranno a dominare la conversazione sul film, dato che fin dal primo teaser è stata rivelata una protagonista femminile.

In attesa di nuove disquisizioni sull’argomento vi ricordiamo che Rogue One: A Star Wars Story arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre…non mancate!

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