Raoul Bova: “vedo genitori che riescono a perdonare chi gli ha ucciso un figlio ma io non li capisco”

L'attore, a quanto pare, ha una caratteristica in comune con Don Massimo, il nuovo protagonista di Don Matteo.

Raoul Bova è un attore, regista ed ex nuotatore italiano nato in particolare a Roma il 14 agosto 1971. Ancora prima di intraprendere la carriera attoriale, l’artista comincia la sua scalata sportiva vincendo il primo campionato a soli 15 anni. Nel 1991, però, abbandona questo futuro nel mondo dello sport, esordendo nel 1992 all’interno del film Mutande Pazze di Roberto D’Agostino recitando una piccola parte. È nel 1993 però, che l’attore ottiene il suo primo ruolo da protagonista in Piccolo grande amore di Carlo Vanzina. Da quel momento la sua carriera è tutta in salita con il divo che ha iniziato ad alternare piccolo e grande schermo.

Raoul Bova - Cinematographe

Raoul Bova ha esordito nel mondo della recitazione nel 1991

Mentre vi ricordiamo che proprio Raoul Bova ha colorato il mondo cinematografico con apparizioni all’interno di Ninfa plebea (1996), Il sindaco (1997), I cavalieri che fecero l’impresa (2001), La finestra di fronte (2003), La fiamma sul ghiaccio (2006), Scusa ma ti voglio sposare (2010) e molto altro ancora, da un anno a questa parte, all’interno di Don Matteo, ha sostituito proprio il prete omonimo protagonista (incarnato da Terence Hill), rubando la scena con il suo Don Massimo. In una recente intervista per Fanpage.it, proprio il divo ha raccontato che ha in particolare una caratteristica in comune con il personaggio sul piccolo schermo, ovvero la difficoltà a capire il perdono e a perdonare.

“Il perdono non è una cosa così scontata. Don Massimo a volte si siede davanti al Crocifisso e gli dice: ‘So che devo perdonare perché sono un prete, ma come faccio? Sono un essere umano, è difficile’. Questi suoi dubbi rafforzano la sua figura di sacerdote, lo rendono più credibile, perché capisci che anche i preti hanno dei dubbi. Molti dei quali sono anche i miei. Uno è proprio il perdono. Vedo genitori che perdonano chi gli ha ucciso il figlio e mi rendo conto che è un insegnamento grande, ma non riesco a capirlo. Poi, però, ci penso e mi chiedo: ‘Al loro posto cosa farei? Dovrei odiare quell’assassino e desiderare il suo male?’. No, perché questo non mi restituirebbe certo mio figlio. Allora mi dico che, al netto della giustizia che comunque deve essere fatta, il perdono è forse l’unico modo per andare avanti e cercare di fare in modo che certe cose non accadano più. Se mi è mai capitato di dover perdonare qualcuno? Non ne sarei capace. Non posso perdonare l’errore ma il perdono lo lascio a Dio, l’unico in grado di farlo.”

Leggi anche Don Matteo – Stagione 13: un nuovo volto sostituirà Terence Hill come protagonista?

Fonte: Fanpage.it