Rai, Adriano De Maio: “Meno spazio alle serie USA, è il momento del cinema italiano”

Meno serie TV USA, massimo supporto al cinema italiano: i punti chiave del progetto di Adriano De Maio, direttore Cinema e Serie TV della Rai.

Meno serie TV americane, più spazio alle produzioni europee e massimo supporto al cinema italiano. Sono i punti chiave del progetto di Adriano De Maio, eletto lo scorso maggio direttore Cinema e Serie TV della Rai, che emergono dal Festival di Venezia.

A Venezia la Rai è protagonista con una serie di produzioni, a cominciare dal film d’apertura Comandante di Edoardo De Angelis con protagonista Pierfrancesco Favino, un film che De Maio approccia “con grande entusiasmo ma senza il pregiudizio, il peccato originale, di avere una cultura del cinema che poi mi fa ragionare in maniera settoriale”, spiega a La Presse.

“Il cinema va contestualizzato nel settore della televisione che fa intrattenimento, cultura, che dovrebbe insegnare e stimolare. Insomma, un cinema non fine a se stesso, ma strumento di comunicazione per il contratto di servizio che in Rai è la nostra bibbia quotidiana. Faccio l’esempio del TV movie, un genere che adesso va per la maggiore e che fa anche ascolto, ma poi non ti lascia nulla. La Rai deve avere la sua identità. Quando io vedo un TV movie e poi vado su un altro canale non Rai e vedo la stessa immagine, mi rendo conto che devo fare uno sforzo in più per rendere ciò che la Rai trasmette un po’ più unico”.

“Abbiamo bellissimi film italiani e un magazzino sterminato, abbiamo Rai Cinema che vorrei valorizzare insieme alla mia squadra di programmatori, che io stimolo in questo momento a cercare di più anche in casa. È il momento del cinema italiano, bisogna approfittare di questa situazione in America e del prodotto, come ad esempio le serie americane, che non avremo l’anno prossimo e che noi trasmettiamo. Sono spazi che si liberano grazie a questo sciopero che c’è”, continua il direttore De Maio, che precisa che non è la qualità del prodotto a venir messa in discussione, bensì lo spazio che occupano sulle reti.

“Sono serie bellissime su cui la Rai ha vissuto tanti anni facendo bei numeri, ma oggi per quel che mi riguarda dobbiamo trasferire questo prodotto agli appassionati sulle reti specializzate. C’è ad esempio Rai4 che vive molto di questo settore, vorrei inserire delle serie europee che già stiamo cercando e liberare spazio nella generalista per fare opere prime. Spazio ai corti e al cinema italiano. La televisione in questo momento deve aiutare il cinema: mentre prima la tv era l’eco delle sale, ora dobbiamo riuscire a portare di nuovo il pubblico al cinema.” Sul tipo di cinema De Maio non ha dubbi: bisogna dare spazio ai film che raccontano la nostra società e che creano dei dibattiti.