Racconti di cinema e di cibo a Documentaria 2025: “il cibo è vita”

Il resoconto di Narrare il Cibo, la novità di Documentaria 2025.

Comunità, resistenza e territorio sono il fulcro di Narrare il Cibo, che rappresenta la novità del X Documentaria – Festival del Cinema Documentario, a Noto fino al 3 novembre 2025. Il focus Conoscenza e consapevolezza, oltre il piatto si focalizza su tutte quelle storie di produttori e lavoratori del settore gastronomico che attraverso il cinema e la fotografia hanno avuto la possibilità di avere uno spazio privilegiato, di diffondere a quante più persone un messaggio che va oltre la praticità del cibo, per scavare nei meandri di un’idea, una necessità, una tradizione.

A moderare l’incontro, tenutosi all’interno del Teatro Tina di Lorenzo di Noto, Corrado Assenza del Caffè Sicilia, che ha dialogato con Danilo Giaffreda, architetto e fotografo, curatore e fondatore del blog Il ventre dell’architetto e poi con il fotografo Ruud Sies e la produttrice Hanneke van Hintum, fondatori della piattaforma Resilience Food Stories, dedicata alle storie di agricoltori da tutto il mondo.

Corrado Assenza, Danilo Giaffreda e i fondatori di Resilience Food Stories al X Documentaria

“Il cibo è vita”, ha detto Corrado Assenza, spiegando come l’idea dietro Narrare il cibo sia quella di concedere uno spazio più internazionale alla narrazione gastronomica, intesa come relazione col territorio e come rapporto tra uomo e natura. “Il cibo non è solo quello che mangiamo ma è tutto quello che entra dentro di noi ma non lo fa, tutte quelle slide che raccogliamo quando viaggiamo […] e filtra attraverso ciò che facciamo”.

Il patron del Caffè Sicilia sottolinea come l’iniziativa proposta a Documentaria non punta ad assegnare premi ma semplicemente ad invitare la comunità a riflettere e sulla scia di questo pensiero invita sul palco Danilo Giaffreda, ideatore del blog Il ventre dell’architetto. “Narrare il cibo significa dire la verità. In un mondo in cui il cibo stava perdendo il suo valore culturale sentivo la necessità di dire la verità, ovvero di individuare delle realtà autentiche, vere, reali […] Usando i social sono riuscito a entrare nel circuito della narrazione del cibo.” – ha detto – “Racconto il cibo, ma non facendo una recensione ma interrogandomi su chi sia lo chef, se ha una cultura, come la trasmette”.

Resilience Food Stories e i tre filmati che ci fanno scoprire le mille sfumature del cibo sostenibile, tra capperi, ulivi secolari e cioccolata

A seguire sono saliti sul palco Ruud Sies e Hanneke van Hintum, fondatori della piattaforma Resilience Food Stories. Corrado Assenza ha raccontato che il loro incontro è avvenuto grazie alla serie Netflix Chef’s Table, grazie alla quale i due hanno conosciuto Caffè Sicilia. Durante l’incontro sono stati proiettati e commentati tre brevi filmati, il primo inerente il loro arrivo a Noto e contestualmente l’incontro con una produttrice di capperi: “Il cappero rappresenta la vita”, spiega la donna, “viene usato per il pesce, la carne, la pasta… e grazie a Corrado anche per farne dei canditi”.

Parlando della loro missione, Ruud Sies spiega che finora hanno collezionato 120 storie, girando per 22 Paesi diversi, “vogliamo far vedere alle persone che è possibile produrre del cibo sostenibile senza distruggere il nostro pianeta”.  
“Non siamo giornalisti”, aggiunge Hanneke van Hintum, “ma cerchiamo di trovare il vero. Il nostro è un viaggio alla scoperta di posti e persone per poi spiegarle al pubblico“.

Il prossimo passo di Resilience Food Stories? Fare un film!

Dopo la visione del filmato Saving the Ulivi, che si focalizza sulla situazione delle coltivazioni in Puglia, Corrado Assenza chiede loro qual è il profilo più diffuso di un’agricoltura che guarda alla salute del pianeta. “Non possiamo immaginare un’Italia senza ulivi”, dice il fotografo Ruud Sies, sostenuto dalla produttrice Hanneke van Hintum che aggiunge: “Non è solo una questione dell’agricoltura, ma anche della comunità che vive questa esperienza e attraverso la quale riusciamo a trovare la genuinità delle persone che vivono in un posto”.

I due fondatori di Resilience Food Stories dicono che il loro arrivo in Sicilia è stato scandito anche dalla curiosità in merito alle relazioni tra contadini. Il modo in cui la comunità si muove e relaziona è infatti una delle cose sulle quali indagano e che per loro ha estremo valore. “La coltivazione può essere fatta anche in modo tecnico, ma per noi è più un trasferimento di emozioni”, dice Hanneke.

L’ultimo filmato ci porta in Venezuela, per scoprire i segreti del cioccolato grazie alla Fattoria Cholula. “Quando avete girato questo episodio?”, domanda Corrado Assenza.
“3 anni fa. E quando ho assaggiato la cioccolata mi è sembrato di sentir gli angeli cantare. Il cioccolato è l’eredità del Messico. Oggi abbiamo industrie che producono cacao, ma la verità è che nasce e cresce in questi Paesi. […] Se ci pensiamo se lo facciamo solo in modo economico ci riduciamo a farlo in modo sbagliato e a snaturarlo”.
Il loro obiettivo adesso è girare un film che parli del loro lavoro. “Vogliamo portare il nostro lavoro non solo nei musei, grazie alle fotografie, ma vogliamo farlo conoscere a tutte le persone per fare scoprire il valore del cibo e di quello che viene prodotto tutti i giorni“.