Quella sporca dozzina: David Ayer vorrebbe lanciarne il franchise

Dopo le discusse controversie legate ai film Bright e Suicide Squad, David Ayer sembra pronto a tuffarsi in un nuovo potenziale franchise con Quella sporca dozzina.

Il regista e produttore di Suicide Squad sembra essere pronto ad avviare una nuova lunga saga cinematografica con il remake di Quella sporca dozzina.

È stato recentemente annunciato che David Ayer (Bright, Suicide Squad) è in trattative per un remake del film classico del 1967 Quella sporca dozzina. Il film originale era a sua volta basato sul bestseller di E.M. Nathanson del 1965, ispirato alle squadre di demolizione della Seconda Guerra Mondiale che si avventurarono in territori nemici. Il film era incentrato su un gruppo di detenuti di bassa lega che furono trasformati in commando dell’esercito solo per imbarcarsi in quella che fu sicuramente una missione suicida. A questo punto, con il coinvolgimento dello stesso David Ayer, il collegamento tra Quella sporca dozzina e l’idea alla base della squadra di protagonisti di Suicide Squad è senza dubbio una conseguenza naturale considerando tutte le dichiarazioni del regista. Sembra che Ayer abbia in serbo piani di franchising moderni anche per gli strani protagonisti di Quella sporca dozzina.

In una chiacchierata con Christina Radish di Collider in occasione della distribuzione della prossima serie TV Fox Drama Deputy curata proprio dallo stesso Ayer, il regista e produttore ha parlato ironicamente a lungo a proposito del suo approccio all’atteso quanto curioso remake di Quella sporca dozzina. In primo luogo, ha confermato che si tratterà di un’interpretazione moderna del materiale, che lo libererà da quella tematica ora lontana e complessa che è la Seconda Guerra Mondiale. Più interessante in quest’era moderna, però, è che Ayer vede il remake come il primo capitolo di un potenziale franchise di successo. Ecco cosa ha avuto da dichiarare Ayer: “Penso che sia solo un’opportunità per un grande franchise d’azione corale. Avrò un protagonista davvero solido e lo vedo molto bene inserito nel filone in stile Mission: Impossible, o il franchise Fast and Furious, per il quale ho scritto il primo. È come qualsiasi altra cosa, si costruisce una famiglia di personaggi stupefacente, e poi li si guarda rimbalzare l’uno sull’altro e far impazzire l’altro.”