Il potere del cane, Benedict Cumberbatch risponde alle critiche di Sam Elliott

L'attore veterano delle pellicole western aveva definito il film di Jane Campion un "cumulo di str***te".

La risposta alle violente parole di Sam Elliott arriva direttamente dal protagonista del film

Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato di come Sam Elliott, un attore che spesso nel corso della propria carriera ha preso parte a film western (il suo esordio non a caso è avvenuto in Butch Cassidy), non sia stato affatto diplomatico nel parlare del Potere del Cane durante il podcast WTF with Marc Maron. Tra le altre cose Elliott aveva definito il film senza mezzi termini come “str****ta“, deplorando in particolare il sottotesto omosessuale della pellicola. Dopo qualche giorno di silenzio, una risposta alle violente critiche di Sam Elliott arriva direttamente dal protagonista del Potere del cane, cioè Benedict Cumberbatch. L’occasione è stata fornita da un incontro-intervista che l’attore inglese ha tenuto in vista della cerimonia dei BAFTA, che si terrà tra pochi giorni. Potete leggere di seguito la sua lunga risposta alle parole di Sam Elliott.

Mi sto sforzando per non dire niente su una reazione davvero strana accaduta l’altro giorno durante un podcast. Senza voler continuare a gettare benzina sul fuoco […] qualcuno si è davvero offeso – io non l’ho sentito per cui non è giusto che commenti nel dettaglio – per il mondo in cui il West è stato ritratto [nel Potere del cane]. Queste persone [quelle come Phil Burbank, il personaggio che interpreta nel film] esistono ancora nel nostro mondo. Possiamo trovarle davanti alla nostra porta o per strada o possiamo incontrarle in un bar o al campetto, ma mostrano sempre aggressione, rabbia, frustrazione e un’incapacità di controllarsi che danneggia quella persona e, come sappiamo, chi le sta attorno. Non c’è niente di male nell’esplorare un personaggio per cercare di capire i motivi di quel comportamento. Quello raccontato nel film è un caso di repressione, dovuto però anche a una intolleranza nei confronti della reale identità di Phil [Burbank], che non può incarnare fino in fondo. Più guardiamo sotto la cappa della mascolinità tossica e cerchiamo di capirne i veri motivi, maggiori saranno le possibilità di affrontarla con i nostri figli.