Paul Schrader riceverà il Leone d’oro alla Carriera a Venezia

Il noto sceneggiatore di Taxi Driver e Toro Scatenato, che ha presentato a Venezia 78 Il collezionista di carte, è onorato di ricevere l'ambito premio.

Paul Schrader è una figura di spessore del mondo dell’intrattenimento, un personaggio mitologico della New Hollywood, tra gli artisti più rappresentativi di questo movimento cinematografico. Nel corso della sua carriera, fatta di alti e bassi, il film-maker, che ha fatto coppia fissa con Martin Scorsese in parecchi progetti, regalando la sceneggiatura di capolavori come Taxi Driver (1976), Toro scatenato (1980), L’ultima tentazione di Cristo (1987), Al di là della vita (1999). L’autore, però, si è anche affermato con regista lavorando ad American Gigolò (1980), Cortesie per gli ospiti (1990), First Riformed – La creazione a rischio (2017) e molto altro.

Il Collezionista di carte trailer - Cinematographe.it

Paul Schrader è uno degli esponenti leggendari della New Hollywood

Non deve stupire che la Biennale, come riporta ufficialmente Deadline, ha deciso di premiare Paul Schrader con un Leone d’oro alla carriera quest’anno a Venezia 79, dopo che, quasi un anno fa, sempre alla stesso evento italiano ha portato Il collezionista di carte, il suo ritorno sul grande schermo. Il film-maker ha commentato la bella notizia con poche e semplici parole, che denotano il suo entusiasmo e la sua gratitudine: “Sono profondamente onorato. Venezia è il Leone del mio cuore”.

Ovviamente è intervenuto, in merito a questo importante riconoscimento a Paul Schrader, anche Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra nazionale d’arte cinematografica di Venezia che ha dichiarato:

Paul Schrader è una figura chiave della New Hollywood che, dalla fine degli anni ’60 in poi, ha rivoluzionato l’immaginazione, l’estetica e il linguaggio del cinema americano. Non è un’esagerazione affermare che è uno dei più importanti registi americani della sua generazione, un regista profondamente influenzato dal cinema e dalla cultura europea, e uno sceneggiatore caparbiamente indipendente, che tuttavia sa lavorare su commissione e muoversi con sicurezza all’interno del sistema hollywoodiano. L’audace stilizzazione visiva che caratterizza tutti i suoi film lo colloca tra gli esponenti più attuali di un cinema inconciliabile che indaga sottilmente la contemporaneità. Schrader si misura con questa contemporaneità non solo con instancabile curiosità intellettuale e compassionevole, ma anche con una sorprendente capacità di navigare nell’evoluzione tecnologica del film, così come nei suoi sistemi di produzione e distribuzione. Grazie a questa temerarietà (che non molti registi del suo calibro sono disposti a sfruttare, nella fase matura della loro carriera), Schrader non solo continua a lavorare ma negli ultimi anni ci ha anche regalato alcuni dei suoi film più belli.

Leggi anche Venezia 78 – Il collezionista di carte: recensione del film di Paul Schrader