Paul Schrader attacca Rotten Tomatoes: “il sistema è rotto”

Il famoso regista, sceneggiatore e critico cinematografico americano ha fatto capire che il problema in realtà è a monte.

Paul Schrader è un famoso regista, sceneggiatore e critico cinematografico americano, nato a Grand Rapids il 22 luglio 1946. Parliamo di un autore molto importante del cinema statunitense che nel corso della sua carriera ha consegnato alla storia film veramente memorabili, oltre che intraprendere delle collaborazioni d’eccezione. Facente parte della corrente della New Hollywood insieme a nomi del calibro di Steven Spielberg, George Lucas, John Landis, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese (con il quale ha lavorato in Taxi Driver, Toro scatenato, L’ultima tentazione di Cristo e Al di là della vita) e molti altri ancora. Mentre il suo debutto risale, come sceneggiatore, al 1974 per la stesura del copione di Yakuza, a livello registico il suo battesimo di fuoco è stato Tuta Blu, nel 1978.

Paul Schrader ha debuttato alla regia con Tuta Blu, nel 1978

Paul Schrader

Ebbene, mentre di recente Paul Schrader è tornato alla ribalta con una trilogia dedica al tormento dell’essere umano, cominciata con First Reformed – La creazione a rischio (2017), continuata con Il collezionista di carte (2021) e conclusasi da poco con Master Gardener (2022), nelle ultime ore, da buon critico, l’artista si è espresso riguardo uno scandalo che avrebbe attraversato il celebre aggregatore di voti Rotten Tomatoes. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, molti dei voti presenti sarebbero frutto di compensi donati al sito di riferimento. Oltre a confermare la cosa, in realtà il cineasta ha fatto capire (direttamente a Vulture), però, che il problema in realtà sta in principio, accusando di fatto il sistema.

“Gli studi cinematografici non hanno inventato Rotten Tomatoes e alla maggior parte di loro non piace. Ma il sistema è rotto. Il pubblico è più stupido. Le persone normali non esaminano le recensioni come una volta. Rotten Tomatoes è qualcosa con il quale gli studi possono giocare. Così fanno. Ho letto alcune recensioni dei miei film in cui lo scrittore potrebbe dire che non pensa che io riesca a realizzare qualcosa, ma, ragazzi, è interessante il modo in cui non riesco a farcela. Per me è una buona recensione, ma conterebbe come negativa su Rotten Tomatoes.”

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Fonte: Vulture