Paolo Sorrentino e la terribile tragedia familiare alla base del suo nuovo film: il regista racconta come ha deciso di elaborare il dolore

Paolo Sorrentino rievoca un terribile evento, che ne ha irrimediabilmente sconvolto la vita.

Il film È stato la mano di Dio, presentato all’edizione 2021 del Festival di Venezia, è un modo per Paolo Sorrentino di rielaborare l’improvvisa scomparsa della madre e del padre, a causa di una fuga di monossido. Giunto a compiere 50 anni, ha fatto dei bilanci e si è reso conto che nella sua infanzia e adolescenza c’era stata una grande parte d’amore e una dolorosa. Nel lungometraggio, accolto dagli applausi scroscianti dei presenti, una volta terminata la proiezione in sala, sono stati inseriti eventi realmente accaduti, altri no.

Paolo Sorrentino: la morte dei genitori in circostanze tragiche

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Ma – ha spiegato il cineasta – è autentico nel riflettere lo stato d’animo allora provato. Una storia più personale ed emozionale rispetto a quelle raccontate in precedenza. Tutti i suoi lungometraggi sono nati da sentimenti in grado di appassionarlo, ma dopo averli realizzati tale passione è svanita. In tal caso, ha pensato che se avesse girato una pellicola sui suoi problemi, forse sarebbe anche riuscito – almeno in parte – a dimenticarli.

Presso la casetta di villeggiatura, appena acquistata a Roccaraso, una fuga di monossido di carbonio gli portò via i genitori. Paolo Sorrentino chiese loro il permesso di rimanere a Napoli. Per vedere Maradona in tv, il suo mito. In un certo senso El Pibe de Oro gli ha, quindi, salvato la vita. Dai suoi primi appunti autobiografici non pensò inizialmente di ricavare un film; credeva di donarli ai figli. Perché potevano capire non tanto il suo carattere quanto i suoi difetti.

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Se altre persone si identificheranno, se riconosceranno qualcosa delle esperienze personalmente vissute nell’opera, allora la sofferenza sarà divisa a metà, ha concluso Paolo Sorrentino. La mano del titolo è la stessa con cui Maradona beffò l’Inghilterra ai Mondiali di Calcio nel 1986. Un gesto vissuto dal popolo albiceleste come la redenzione dalla guerra delle Falkland combattuta poco prima.

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