Paolo Sorrentino rivela i film preferiti che ha realizzato spiegando perché due di loro “hanno un qualcosa in più”
Il grande regista ha rivelato quali crede siano le migliori opere della sua carriera.
Della propria carriera, Paolo Sorrentino va soprattutto orgoglioso di due film
Lo sguardo degli altri su Paolo Sorrentino è un po’ cambiato dopo la vittoria del premio Oscar. I rapporti con alcune persone sono, a loro volta, cambiati perché c’era qualcuno che lo reputasse in qualche modo superiore per il solo fatto di essersi aggiudicato l’ambitissimo riconoscimento. Ma – in una piacevolissima intervista rilasciata a Vanity Fair – il diretto interessato ha spiegato di poterlo anche accettare. Non intende cadere nella trappola in cui cadono parecchi, quando iniziano a lamentarsi del successo. Come se fosse una croce. Perché non lo è. Anzi è divertentissimo.
Al di là delle reazioni che abbia effettivamente provocato, Paolo Sorrentino ritiene La Grande Bellezza, insieme a Il Divo, le sue opere migliori. Hanno qualcosa in più poiché – ha affermato – sul set c’era una magnifica atmosfera. Nutrivano notevole fiducia in ciò che facevano. Si respirava una forte energia sotterranea. Il film è davvero un lavoro collettivo. Basta un elettricista con cui lavori da sempre, che magari ha accettato in precedenza un altro lavoro e deve rinunciare al tuo, per rovinare il clima complessivo, ha quindi aggiunto il cineasta.
La frenesia che divora qualsiasi cosa non aiuta nello svolgimento della professione, ma soprattutto conta la motivazione. Che Paolo Sorrentino ha rischiato di perdere sia con Youth sia con Loro. A differenza delle prime pellicole, non aveva il sacro fuoco. Pensa sia normale, insito nell’evoluzione. Lo appassionavano gli argomenti e le cose scritte con Contarello, però in una accezione un po’ congelata.
Domani gli piacerebbe provare a cambiare strada, magari a fare un film più piccolo. Però gli resta un dubbio: se sappia o meno girarlo. Con L’uomo in più, il suo esordio, Paolo Sorrentino puntò subito al massimo. Realizzare il gigantismo, metterlo in scena, ti trasmette una carica mostruosa, una scossa enorme, ha spiegato. E, da amanti della Settima Arte, speriamo non voli mai basso: tutti abbiamo bisogno di qualcuno del suo genio in grado di illuminarci le giornate.