Paola Minaccioni sul suo nuovo spettacolo: “mi piacciono le donne fragili”
Nel parlare dei personaggi femminili da lei interpretati, Paola Minaccioni rivendica l’interesse per figure complesse, quotidiane
Attrice, autrice e conduttrice radiofonica, Paola Minaccioni torna in scena con lo spettacolo: Paola racconta Anna, in programma il 25 luglio alla Casa del Jazz di Roma. Un omaggio alla figura di Anna Magnani, raccontata attraverso una narrazione teatrale che alterna materiali d’archivio, musica dal vivo e testi di autori contemporanei. In questo progetto, Minaccioni mette in relazione la propria esperienza personale con la storia della celebre attrice romana, restituendo al pubblico un ritratto intimo e stratificato.

La scelta di portare in scena la Magnani nasce da una fascinazione infantile: da bambina, Paola Minaccioni pensava che l’attrice fosse una conoscente della madre, una donna “reale”, e non un personaggio del cinema. Col tempo, ha compreso più a fondo la complessità della figura e della carriera della Magnani, donna appassionata e anticonvenzionale, spesso costretta a misurarsi con limiti imposti dalla società. Lo spettacolo esplora la sua storia anche attraverso le parole di Pier Paolo Pasolini, Sarah Kane e Gioachino Belli, scelti per raccontare emozioni, fratture e forza interiore, evitando la struttura della biografia tradizionale.
Accanto a Paola racconta Anna, Paola Minaccioni prosegue anche il tour del suo spettacolo comico La vita è bella? No, è un tipo, in cui dà voce al suo lato più ironico. Questo doppio registro, comico e drammatico, rappresenta una costante del suo percorso artistico. L’attrice, che ha collaborato più volte con Ferzan Ozpetek in film come Cuore sacro, Magnifica presenza, Allacciate le cinture e il recente Diamanti, afferma di sentirsi ora più vicina a una dimensione drammatica. Dopo il successo di Elena la matta, monologo teatrale ambientato nella Roma fascista, Minaccioni ha riscoperto la centralità del teatro di prosa nella propria carriera.
Nel parlare dei personaggi femminili da lei interpretati, Paola Minaccioni rivendica l’interesse per figure complesse, quotidiane, attraversate da fragilità e sfumature emotive. Personaggi come Luisella nella serie Le fate ignoranti o Nina in Diamanti, sono esempi di donne che affrontano le difficoltà con umanità, senza conformarsi a stereotipi di forza. “Mi piacciono le persone fragili che, nonostante tutto, ce la vogliono fare”, racconta, sottolineando l’importanza di rappresentare storie autentiche, lontane dall’ideale di perfezione.
L’attrice riflette anche sulle disparità ancora presenti nel mondo dello spettacolo, dalla questione estetica ai pregiudizi culturali e salariali, e riconosce come certi automatismi, anche inconsci, possano limitare le opportunità professionali per le donne.
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