Oscar 2022: ecco come Jane Campion ha reagito al record di candidature

Jane Campion è la regista del più nominato di quest'edizione degli Oscar, Il potere del cane: la sua reazione all'annuncio delle candidature.

Jane Campion è la regista del film più nominato di quest’edizione, Il potere del cane: la sua reazione all’annuncio delle candidature

Jane Campion, tra le registe più importanti nel panorama cinematografico mondiale, già entrata nella storia tra il 1993 e il 1994 grazie al suo Lezioni di piano, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes (ex-aequo con il film Addio, mia concubina, diretto da Chen Kaige) e di 3 Premi Oscar, incluso quello alla Miglior Sceneggiatura Originale attribuito proprio a Campion, la quale condusse alla statuetta anche le attrici Holly Hunter (Dentro la notizia, Crash) e l’allora appena undicenne Anna Paquin (Margaret, The Irishman), madre e figlia nella pellicola, è la regista del film più nominato di quest’edizione (12 candidature, appena due in meno rispetto al record di 14 fatto registrare da Eva contro Eva, Titanic e La La Land), Il potere del cane, tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Savage e interpretato da un eccezionale quartetto d’attori, tutti e quattro candidati all’Oscar: Benedict Cumberbatch (Migliore attore protagonista), Kirsten Dunst (Migliore attrice non protagonista), Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee (entrambi per Migliore attore non protagonista).

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Raggiunta da Deadline, ecco la sua reazione a uno storico record – Jane Campion diventa la prima donna, nella storia del cinema, ad ottenere due volte la candidatura all’Oscar alla Miglior regia: “Non ho dormito bene, ma in compenso è stata una giornata fantastica!”; ancora: “Intorno alle 2 del mattino – ora di Sydney, ndr – hanno iniziato ad arrivare un sacco di messaggi. A quel punto, è arrivato il mio partner e… Devo dire che si è preso il tempo, stava trottolando. Dalla sua faccia, ho pensato per un attimo: “Oh no, non ne abbiamo presa nemmeno una.” Ma, una volta fatte le somme, è stata tutta un’altra storia. Ho gli occhi lucidi. Sono davvero emozionata. Voglio dire, gli Oscar sono il traguardo più alto nel mondo del cinema, e sono così felice che l’Academy abbia riconosciuto il lavoro profuso da tanti del nostro team. Il che mi rende orgogliosissima, hanno fatto un lavoro eccellente. Ma è anche una sensazione bellissima essere in mezzo a questi candidati, perché sono tutti artisti straordinari. Penso sia un momento davvero speciale; cioè, l’ultima volta in cui andai alla cerimonia degli Oscar risale a quasi trent’anni fa. E adesso vi faccio ritorno.”

A chi le domanda se un riconoscimento simile se lo fosse aspettato già all’epoca dell’uscita di altre sue pellicole apprezzate dalla critica, quali Ritratto di signoraHoly Smoke Bright Star – ma noi, nel nostro piccolo, teniamo a consigliare anche, e caldamente, la visione del suo Un angelo alla mia tavola, vincitore del Leone d’argento a Venezia nel 1990, tratto dall’autobiografia della scrittrice neozelandese, candidata al Nobel per la letteratura, Janet Frame – Jane Campion risponde: “Quanto ai premi, sono più abituata a perdere. Ho diretto diversi film dopo Lezioni di piano, non hanno avuto questo riconoscimento, anche se penso di aver fatto del mio meglio per riuscirci.”

La cosa più incredibile di tutte è stata, tuttavia, l’interruzione delle riprese, in Nuova Zelanda, a causa del Covid: “Abbiamo dovuto chiudere tutto, e non sapevamo quando avremmo ripreso a girare, perché molti di noi si trovavano in paesi parecchio distanti. Devo dire, però, che non è stato affatto male non dover pensare a tutto, per una volta, e potermi riposare (ridendo).

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