Ornella Muti racconta com’è nata sua figlia Naike: “mia madre mi suggerì l’aborto ma rifiutai”

Ornella Muti racconta la gravidanza a 18 anni che ha portato alla nascita della figlia Naike e che qualcuno le suggerì di interrompere.

Ornella Muti, classe 1955, nata a Roma, è una delle più note e apprezzate attrici italiane. Nel corso della sua grande carriera, che conta più di 100 prodotti audiovisivi, tra cinema e televisione, senza contare le numerose apparizioni sul palcoscenico, Ornella Muti, il cui vero nome è Francesca Romana Rivelli ha collaborato con registi italiani e statunitensi, come Mario Monicelli, Dino Risi, Ettore Scola, Francesca Archibugi, Ettore Scola, Woody Allen, John Landis e moltissimi altri, vincendo prestigiosi premi come 3 Globi d’oro, 3 Ciak d’oro e 2 Nastri d’argento.

Le parole di Ornella Muti sulla sua prima gravidanza all’età di 18 anni

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L’attrice, durante un’intervista del Corriere della sera, ha raccontato la gravidanza che portò alla nascita di sua figlia Naike, nata nel 1974 e la cui identità del padre è sconosciuta. Una gravidanza che alcune persone vicine a lei le consigliarono di interrompere. “Essere una ragazza madre a 18 anni non è stato tanto facile“, ha dichiarato Ornella Muti. “Per quanto riguarda la considerazione dell’aborto erano innanzitutto altri tempi, e poi non ho voluto. Mia madre però me lo chiese: anche se in Italia era illegale, all’estero si poteva fare tranquillamente. Persino il mio agente cinematografico di quel periodo me lo consigliò, perché dovevo girare un film. Avrei dovuto abortire per fare un film? Assolutamente no! Quindi ho deciso di portare a termine la gravidanza“, ha detto. Ornella Muti ha poi raccontato episodi di differenze di genere e difficoltà con colleghi e registi, tra situazioni spiacevoli durante le quali ha dovuto difendersi e inutili pettegolezzi riportati da altri. “Il regista più duro fu Damiano Damiani, ero piccola, inesperta e mi ha buttato a fare un film drammaticissimo, devo dire che, in certi momenti, non è stato molto carino con me, inutilmente severo. Gli altri, per esempio Marco Ferreri, Mario Monicelli o Dino Risi, tutti registi con forti caratteri, capivano che ero molto ingenua, insicura ed erano accondiscendenti, sapevano che altrimenti sarei fuggita“, ha dichiarato.

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