Netflix crolla in borsa: persi abbonati per la prima volta in 10 anni

Le azioni Netflix crollano del 20%. Fra le cause, il sempre più probabile inserimento della pubblicità sulla piattaforma.

Netflix – colosso indiscusso dello streaming da oltre un decennio – ha iniziato a perdere colpi. Per una serie di eventi – interni ed esterni alle dinamiche della società – gli abbonamenti non rinnovati nel primo trimestre del 2022 sono stati oltre 200.000. Il titolo è inoltre crollato in borsa e le azioni sono scese del 20%. Con questi numeri Netflix continua a rimanere il leader nel capo dello streaming, ma i dati sono ben lontani dalle previsioni ottimistiche di inizio anno.

Ad incidere sul crollo degli abbonamenti potrebbero essere stati alcuni annunci che si sono susseguiti per anni e che adesso potrebbero divenire ufficialmente realtà. Primo fra tutti l’inserimento della pubblicità per ridurre il costo dell’abbonamento – come dichiarato dal co-CEO Reed Hastings. Netflix, però, ha dato una versione diversa, elencando i quattro fattori che – secondo la direzione – hanno influenzato i ricavi: la mancanza di diffusione della banda larga – necessaria per non avere problemi di connessione; la condivisione della password; l’aumentare dell’offerta di piattaforme streaming rivali; eventi esterni come l’inflazione, la Pandemia e la recente guerra in Russia – che da sola ha causato la perdita di 700.00 abbonati in seguito alla sospensione del servizio nella Nazione.

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Il colosso, quindi, imputa il declino a cause esterne. E dichiara guerra all’unico “fattore” interno: la condivisione della password, da sempre in realtà punto di forza della piattaforma. In America Latina è già stata eliminata questa funzione ed è probabile che a breve ciò accadrà anche negli Stati Uniti. Secondo un report diffuso dell’azienda, sono infatti 100 milioni le famiglie che condividono un abbonamento – su 222 milioni totali – di cui 30 solo negli Stati Uniti. Contemporaneamente, però, Netflix ha deciso di ampliare la propria offerta, incentivando la produzione di prodotti non americani.

Secondo il co-CEO Ted Sarandos la crisi non è però destinare a durare. L’offerta 2022, infatti, sarà decisamente più variegata di quella dello scorso anno e convincerà gli abbonati a “restare” anche in caso di condizioni avverse, come la mancata possibilità di condividere la password o la pubblicità: “Siamo fiduciosi che la lista in arrivo nel ’22 sia migliore e più impattante del ’21 e pensiamo che il ’23 sarà migliore e più impattante del ’22. Quindi il flusso di contenuti è stato fantastico e ne siamo davvero entusiasti”. Fra i titoli di punta elencanti, la quarta stagione di Stranger Things e di Ozark e pellicole del calibro di Cena con delitto 2 e The Grey Man dei fratelli Russo – menti dietro al successo di molti cinecomic Marvel.

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