Matthew McConaughey corteggiato da Marvel e DC Comics

Matthew McConaughey ha rivelato in una recente intervista di essere stato corteggiato sia dalla Marvel sia dalla DC, anche se non si è spinto fino a dire per quali progetti.

Ho letto alcuni degli scripts della Marvel e della DC e abbiamo parlato di lavorarci su, ma non vi dirò quali progetti siano – o fossero. Sì, ho avuto contatti. Finora nessuno di questi è andato bene per me. Ma tengo aperte tutte le porte.

Entrambe le case cinematogerafiche hanno un proprio universo in espansione che vedrà la produzione di 11 film per la prima e 10 film per la seconda nell’arco di cinque anni, da qui al 2020. Matthew McConaughey – che per un certo periodo era dato dai rumor nel ruolo di protagonista per Doctor Strange, alla fine andato a Benedict Cumberbatch – ha poi spiegato la reale probabilità di lavorare su un film supereroistico:

È molto semplice per me. Leggo la sceneggiatura. È un’opportunità entusiasmante? E i soldi che ne conseguono lo sono? Certamente. E lo è la possibilità di fare un discorso tipo, “Hey, puoi salire a bordo e ritrovarti in un franchise e fare tre, quattro, cinque film e divertiti nei panni di un certo supereroe o antieroe.” Ma dall’altra parte c’è anche il problema, “Hey, se ha successo vuol dire che sei a bordo per un po’ di tempo.” A livello contrattuale, ritorni a vestire i panni dello stesso personaggio in più film. Ed è una domanda che mi sono posto molte volte. Sarei eccitato lo stesso nel tornare nello stesso ruolo più volte? Andare a fare il press tour con lo stesso gruppo di persone di nuovo? Me lo chiedo di continuo. Comincia con la storia e il personaggio però.

Di recente, Matthew McConaughey ha rifiutato la possibilità di ritornare nei panni di un personaggio per Magic Mike XXL. A questo proposito, ha detto:

Un problema in quel caso dipendeva dal mio programma. Ho fatto il primo. Dallas era Dallas. È una calamita. Non riuscivo a vedercelo ritornare. Non riuscivo proprio a capacitarmente come potesse farlo. Volevo davvero farcelo stare, ma non ce l’ho fatta.

Fonte: Variety