Martin Scorsese e quel film così controverso che portò l’FBI a metterlo sotto protezione

L'ultima tentazione di Cristo, il film che portò a proteste, a minacce e all'intervento del FBI.

Martin Scorsese è noto per i suoi celebri film e per la grande influenza che ha avuto, ed ha ancora, nel panorama cinematografico. Le sue opere sono state amate, celebrate e inserite nell’Olimpo cinematografico, ma sono molte anche quelle che sono state oggetto di controversie per la loro violenza, come Taxi Driver (1976) o per i loro contenuti come The Wolf of Wall Street (2013).

Eppure nessuno dei suoi film gangster o con personaggi violenti sono stati tanto controversi quanto il suo film su Gesù, L’ultima tentazione di Cristo (1983) con protagonista Willem Dafoe.

L’ultima tentazione di Cristo dichiarato dai cattolici come “blasfemo”

Martin Scorsese film - cinematographe.it

Certamente quando pensiamo ai film di Scorsese, non pensiamo mai subito a L’ultima tentazione di Cristo, eppure il film ebbe un grande impatto sulla vita del regista – anche se in senso negativo. Il film quando venne rilasciato nei cinema nel 1983, generò moltissime controversie, tanto che l’FBI dovette mettere sotto protezione il regista quando promuoveva il film al pubblico.

Scorsese, nato in una famiglia di origini italiane era cresciuto praticando la religione cattolica, e fin dagli inizi della sua carriera era desideroso di realizzare un film sulla figura di Gesù di Nazareth. Era il 1972 quando, dopo aver ultimato le riprese America 1929 – Sterminateli senza pietà (1972), la protagonista Barbara Hershey gli diede una copia del libro L’ultima tentazione (1955) di Nikos Kazantzakis. Romanzo, anch’esso controverso, da cui il film di Scorsese è tratto. La pellicola su Gesù Cristo del celebre regista infatti raffigura la vita di Cristo e le sue difficoltà terrene, paura, odio, amore, dubbio, un uomo tra gli uomini, e non una divinità.

Un film piuttosto lontano dai dettami della Bibbia, come sottolineato anche agli inizi della pellicola. Eppure furono in molti a linciare il regista per la sua rappresentazione di Cristo, tanto da ricevere anche numerose lettere minatorie, essere messo sotto protezione dal FBI e non comparire in pubblico per vario tempo. La controversia non termina qui, infatti in contemporanea con l’uscita nei cinema, un gruppo di 600 persone protestò davanti alla sede della Universal Studios per protestare contro l’allontanamento dalle sacre scritture. Una suora cattolica, in un’intervista televisiva, dichiarò il film come “la derisione più blasfema dell’Eucarestia che sia mai stata perpetrata nel mondo” e anche “un film con il potere di distruggere le anime in eterno.” Il film venne vietato al tempo in Grecia, Argentina e Messico, e tutt’ora lo è ancora in Singapore e nelle Filippine.

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Fonte: Collider