Martin Scorsese di nuovo contro i cinecomic: “Dobbiamo salvare il cinema”

Il famoso cineasta americano ha inoltre manifestato tutto il suo supporto alla poetica di Christopher Nolan.

Martin Scorsese è un famoso regista, produttore cinematografico, sceneggiatore e attore americano, tra gli esponenti più impattanti del mondo cinematografico nonché uno dei capostipiti della New Hollywood insieme a colleghi del calibro di Francis Ford Coppola, John Landis, Steven Spielberg, Michael Cimino e molti altri ancora. Difficile riassumere, in poche righe, l’incredibile e vasta carriera del film-maker statunitense che ha regalato al pubblico capolavori senza tempo come Taxi Driver (1976), Toro scatenato (1980), L’ultima tentazione di Cristo (1988), Al di là della vita (1999), Gangs of New York (2002) e molti altri ancora. Qualche tempo fa lo stesso film-maker aveva espresso dei pareri non molto positivi nei confronti dei film Marvel, definendo i progetti supereroistici de La Casa delle Idee dei “parchi a tema”.

Martin Scorsese ha attaccato più volte dei film Marvel

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Martin Scorsese è tornato spesso sull’argomento e anche nelle ultime ore, direttamente ai microfoni di GQ, ha spiegato la sua posizione in merito alla cultura dei film supereroistici e dei franchise che, a detta sua, stanno veicolando l’estetica e la poetica cinematografica verso delle strade che non trova consone. Tra l’altro, lo stesso autore ha colto l’occasione per elogiare alcuni suoi colleghi tra cui Christopher Nolan e i fratelli Safdie.

“Il pericolo è ciò che sta facendo alla nostra cultura. Perché ci saranno generazioni adesso che penseranno che i film siano solo quelli: ecco cosa sono i film. Lo pensano già. Il che significa che dovremo reagire più forte. E deve provenire dal livello di base. Deve provenire dagli stessi registi. E avrai, sai, i fratelli Safdie, e avrai Chris Nolan, capisci cosa intendo? E colpiscili da tutti i lati. Colpiscili da tutti i lati e non arrenderti. Vediamo cosa hai ottenuto. Vai là fuori e fallo. Vai a reinventare. Non lamentartene. Ma è vero, perché dobbiamo salvare il cinema”.

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