L’avete riconosciuta? È una delle più grandi sex symbol del cinema anni ’60-’70 e la sua eccessiva bellezza ne limitò la carriera

Il prosperoso aspetto fu un'arma a doppio taglio

Il rovescio della medaglia esiste sempre, anche per quanto concerne la bellezza. La bambina ritratta in foto è stata una dei sex symbol degli anni ’60 e ’70, ma avrebbe potuto ottenere ancor più fortuna sul set se l’aspetto, troppo incantevole, in qualche modo non la limitasse. Nel tempo Raquel Welch ha saputo farsi apprezzare anche come interprete in ruoli più seri, tanto da guadagnarsi due candidature ai Golden Globe, conquistandolo nel 1975, in qualità di miglior attrice in una commedia o musical mediante I tre moschettieri. Ripercorriamone la storia.

Raquel Welch: bella… pure troppo

Raquel Welch sensuale

Raquel Welch, al secolo Jo Raquel Tejada, nasce il 5 settembre 1940 da padre boliviano e madre statunitense. Studia danza e comincia a concorrere a numerosi concorsi di bellezza. A 24 anni compie il debutto davanti alle telecamere, nei lungometraggi Madame P… e le sue ragazze e Il cantante del luna park.

Strega milioni di teenager portando in scena il personaggio della prosperosa Loana in Un milione di anni fa di Don Chaffey. Le successive apparizioni contribuiscono a renderla una vera e propria star.

Il prorompente aspetto, che col tempo diventa pure un limite, e la sua notorietà conducono presto Raquel Welch ad affrontare vari generi cinematografici, dalla commedia al poliziesco, al western. Nella seconda metà dei Seventies cominciano a diradarsi le partecipazioni a pellicole. Quand’è il 1987 riceve la seconda nomination ai Golden Globe con Quando morire di Paul Wendkros, stavolta senza aggiudicarsi il riconoscimento.

Raquel Welch che sorride

A distanza di quasi due decenni di assenza dal grande schermo, Raquel Welch impersona sé stessa in Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale (1994) di Peter Segal, cui seguono diversi titoli, tra cui La rivincita delle bionde (2001). Prende quindi parte a serie tv quali 8 semplici regole e CSI: Miami. Intanto, pubblica l’autobiografia Beyond the Cleavage, dove si racconta, tra inizi di carriera, matrimoni, divorzi e soprattutto la cura del proprio corpo.

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