Lato A – La storia della più grande casa discografica italiana: tutto quello che c’è da sapere sul doc con la voce di Marco Giallini

Alla docuserie hanno contribuito alcuni dei più grandi artisti della musica italiana, da Gino Paoli a Ron.

Amate la musica? Vi piacerebbe conoscere ogni segreto dei grandi protagonisti susseguitisi negli anni? Stasera e venerdì prossimo Rai Tre offre uno speciale imperdibile: Lato A – La storia della più grande discografica italiana. Liberamente ispirato all’opera letteraria C’è una volta la RCA di Maurizio Becker, il documentario ripercorre i trascorsi della leggendaria etichetta nella nostra penisola, dagli anni del boom economico fino agli anni Ottanta.

Un periodo scosso da profondi cambiamenti culturali e sociali, i cui risvolti li vediamo ancora oggi, nella vita di tutti i giorni. Tra gli “effetti collaterali”, la rivoluzione adottata nel firmamento discografico, con l’ascesa al successo di Gianni Morandi, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Rino Gaetano, Renato Zero e Antonello Venditti.

Tutto quello che c’è da sapere sulla docuserie Lato A – La storia della più grande casa discografia italiana con la voce di Marco Giallini

Storia Lato A -Cinematographe.it

Per capire la portata del fenomeno, Lato A dedica spazio pure alla ricostruzione del contesto storico e culturale, basato su una forte esigenza di rinnovamento rispetto al passato. E se oggi siamo quello che siamo, una parte del merito va attribuita a esso. In un Paese spesso contraddistinto dalla forsennata ricerca dell’esotico, la docuserie rende onore e merito ai giganti della scena nazionale. Oltre agli interventi di ex dipendenti e giornalisti, hanno contribuito maestri assoluti, quali Gino Paoli, Riccardo Cocciante, Ron, Edoardo Vianello e Shel Shapiro.

Storia Lato A -Cinematographe.it

Si raccontano big assoluti, capaci con la forza delle loro idee e del loro talento di segnare un prima e un dopo nella storia delle sette note. Immagini d’archivio, filmati rari e performance iconiche arricchiscono la produzione, offrendo una visione unica del fermento creativo che animava la “città della musica”, in un viaggio costellato da una voce riconoscibilissima: quella di Marco Giallini.

Leggi anche Ken Loach, il regista annuncia il suo ritiro: “Sono arrivato al capolinea”