Killers of the Flower Moon: gli elogi di Lily Gladstone a Leonardo DiCaprio per i cambi nella sceneggiatura

L'attrice protagonista del film di Scorsese elogia il collega premio Oscar per la sua dedizione alle organizzazione dei Nativi americani.

Killers of the Flower Moon, il nuovo film diretto da Martin Scorsese, racconta il regno del terrore di Osage, quando un gruppo di uomini bianchi nell’Oklahoma degli anni ’20 prese di mira e uccise innumerevoli membri della tribù Osage, sperando di rubare le loro ricchezze e ottenere i loro preziosi diritti petroliferi.

Una pellicola che poteva essere un film totalmente diverso, secondo la protagonista Lily Gladstone, se non fosse stato per l’intervento di Leonardo DiCaprio sulla sceneggiatura del film. È noto infatti come l’attore premio Oscar abbia voluto che il film si concentrasse non sul lavoro del FBI ma sulla comunità degli Osage e sugli autori degli omicidi.

Killers of the Flower Moon, Gladstone al collega DiCaprio: “la tua dedizione ai nativi è ammirevole

Killers of the Flower Moon - Cinematographe.it

Gladstone, che nel film presta il volto a Mollie Kyle, membro degli Osage e moglie di Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio), durante una recente cerimonia di premiazione ha infatti elogiato il collega per la sua dedizione alla causa dei nativi americani. Ecco il discorso tenuto da Gladstone durante l’evento Variety’s Power of Women dove ha vinto uno dei premi della serata:

Ad un certo, Leo non interpretava questo cattivo complicato, ma aveva la parte dell’investigatore del neo-formato FBI, Tom White – praticamente il white savior per eccellenza. Ma quello non era il suo interesse. Invece, l’aver portato al centro questo villain complicato ha portato anche Mollie Kyle, le sue amate sorelle e la comunità Osage fuori dai margini. Ho sentito di prime stesure in cui c’erano forse tre scene in cui Mollie era ben sviluppata. Per capire l’ampiezza del lavoro che queste donne fanno e per comprendere l’ironia e come questo le lega agli agenti del FBI – se lui l’avesse fatto [DiCaprio nella parte del FBI], sarebbe stato molto spiacevole se gli spettatori fossero usciti dal cinema con l’impressione che gli FBI abbiano salvato queste donne native.

Gladstone nel corso del discorso ha sottolineato il ruolo dei Nativi negli Stati Uniti e soprattutto i danni e le ingiustizie commesse dal paese nei confronti delle comunità di nativi americani.

Sappiamo che questo non è vero. I governi tribali in questa nazione e i trattati con i nativi sono l’unica ragione per cui gli Stati Uniti esistono. Devi fare dei trattati con altre nazioni per avere validità. Eppure questi trattati non sono onorati. Nel corso della colonizzazione, degli ultimi secoli, la nostra sovranità innata come nazioni tribali è stata strappata sempre e sempre di più – al punto che sei non sei iscritto alla tribù, o nelle riserve, e commetti una violenza contro una persona nativa, nessuno può perseguirti se non l’FBI. Gli stati [degli Stati Uniti] non hanno giurisdizione sulle terre tribali. Le tribù non hanno giurisdizione. Ma solo il governo federale. Le uniche persone che hanno autorità per fare qualcosa non fanno nulla. E le uniche persone rimaste per fare qualcosa sono queste donne.

L’attrice protagonista di Killers Of The Flower Moon, ha elogiato il collega Leonardo DiCaprio per la sua dedizione alla causa dei nativi, come aveva già dimostrato nel film Revenant (2015) e nel suo discorso per la sua vittoria agli Oscar nel 2016.

La tua dedizione nel dare spazio e incoraggiare le organizzazioni guidate dai Nativi è veramente ammirevole… Leo, tu capisci che le organizzazioni che partono dai movimenti dal basso, delle persone Indigene, sono quelle che tengono a cuore le risorse più importanti del nostro pianeta. E vorrei aggiungere che, nelle nostre comunità indigene, le risorse più importanti sono le nostre donne, i nostri bambini.

Leggi anche Killers of the Flower Moon e la scena d’apertura scartata da Martin Scorsese. Proprio un altro film!