Jonathan Majors celebra il suo amore per Il cavaliere oscuro

Nello specifico, l'attore americano ha voluto ricordare l'incredibile interpretazione di Heath Ledger nella parte del crudele e carismatico Joker.

Jonathan Majors è un famoso attore statunitense nativo di Lompoc, nella contea di Santa Barbara, che ultimamente sta ottenendo sempre più successo sul grande schermo dopo che, per molto tempo, il suo talento è passato particolarmente in sordina. In particolare, il suo lancio cinematografico risale al 2017, all’interno della pellicola Hostiles – Ostili, diretto da Scott Cooper, un film che poi gli ha dato la possibilità, finalmente, di debuttare ad Hollywood. Con un ruolo attivo anche nel campo seriale, è stata però la serie televisiva Lovecraft Country – La terra dei demoni (2020) a mettere in evidenza, per la prima volta, l’incredibile sopraffino talento dell’attore, che negli ultimi anni è stato coinvolto in tanti progetti di punta.

Jonathan Majors ha debuttato in Hostiles – Ostili

Jonathan Majors - Cinematographe

Basta infatti pensare al fatto che Jonathan Majors è Kang il Conquistatore all’interno di Ant-Man and The Wasp: Quantumania, mentre ricopre la parte dell’antagonista di Adonis Creed (Michael B. Jordan) all’interno di Creed 3. Insomma, una carriera in salita. In una recente intervista per Entertainment Weekly, proprio Majors ha parlato di un titolo in particolare che gli ha cambiato totalmente la vita: stiamo parlando de Il cavaliere oscuro (2008) di Christopher Nolan. Con l’occasione, tra l’altro, il divo ha anche elogiato l’interpretazione del leggendario Heath Ledger, che regala al pubblico una performance straordinaria nella parte del Joker.

Okay, prima di tutto, è stupendo. Ha quella fottuta mascella e non gliene frega un ca***. Ha gettato il suo corpo in giro. Era così pieno. E ho detto: “Vengo per quello”. Sono ispirato.’ Ci vuole molto, mi senti? Essere ispirato. Il film chiede cosa significhi essere umani, cosa significhi essere vivi e partecipare pienamente alla propria vita. The Dark Knight’ incide così vividamente la moralità agnostica della sopravvivenza e la disciplina della bontà. La seconda puntata di Nolan della trilogia del Cavaliere oscuro racchiude nel suo tempo una verità inespugnabile: la vita e le persone sono meravigliosamente complicate e in evoluzione. È questo fatto che ha permesso a ‘The Dark Knight’ di alzarsi e distinguersi per tutti questi anni dopo.

Proprio a tal proposito, Jonathan Majors ha scritto un saggio dal quale sono estratte alcune parole qui sopra. Ciò dimostra quanto l’artista sia legato a questo progetto, sicuramente tra i lungometraggio più straordinari degli anni 2000.

Leggi anche Ant-Man and The Wasp: Quantumania, Jonathan Majors rivela: “Kang come Giulio Cesare”